10/10/2014
Cerveteri e Ladispoli coinvolte nel cerchio occulto
Inquietante chiusura del nostro viaggio nel mondo del Satanismo, parla don Aldo Buonaiuto della Comunità Papa Giovanni XXIII
di Alfredo Falvo
Come promesso, ecco compiersi il nostro viaggio all’interno del satanismo grazie all’intervista esclusiva realizzata da L’Ortica a don Aldo Buonaiuto. Volto noto televisivo e responsabile del servizio Antisette della Comunità Papa Giovanni XXIII. Solo per chiarire un elemento importante, è bene precisare che il satanismo non è una pratica da sottovalutare. Molti ragazzi si avvicinano per ‘gioco’, pensando di ottenere soldi, sesso e successo (la triade) ma il quadro che ne viene fuori è impietoso. A rivolgersi in Comunità sono genitori che non hanno più notizie dei loro figli. Giovani e adulti drammaticamente adescati ed incapaci di riprendere il controllo delle proprie esistenze.
In cosa consiste il ‘satanismo’ e cosa promette di ottenere?
“Il satanismo è l’insieme di culti basati sull’adorazione del diavolo. Le sette sataniche, che predicano e realizzano il male ad ogni livello secondo il motto “io odio l’amore, io amo l’odio”, sono tra le realtà più estreme e tenebrose, assieme a quelle che praticano stregoneria, spiritismo, negromanzia, vampirismo. Tutte le sette, che siano o meno sataniche, tendono, per loro natura, a separare la persona dalla società civile, immergendola in una realtà relativa con valori e regole dettate dal guru e totalmente rigide. L’individuo, in questo stato di isolamento sociale ed affettivo, subisce una vera e propria spersonalizzazione attraverso numerosi abusi più o meno evidenti, e spesso dei veri e propri crimini di natura psicologica, fisica e patrimoniale”.
I numeri per ciò che riguarda la regione Lazio sono impietosi: 400 mila adepti al satanismo e ai suoi riti. Si parla di Cerveteri, Santa Marinella, Tolfa, Ostia, Pomezia. L’elenco è davvero lungo. Dietro questa partecipazione c’è sempre la consapevolezza di ciò che si sta facendo o molte persone vengono attratte anche con l’inganno?
“In effetti il Lazio è una delle regioni italiane più colpite dal fenomeno, con una grande varietà di gruppi più o meno grandi, collegati in rete, che si approfittano di tante persone. Le vittime vengono adescate tramite il cosiddetto “love bombing”, una serie di messaggi illusori di stima e amicizia, utilizzati per stordire la coscienza affinché il malcapitato non si renda conto delle numerose contraddizioni della nuova “dottrina”. I reclutanti, che normalmente si presentano come particolarmente caritatevoli, disponibili, aperti, comprensivi, ma allo stesso tempo anche decisi, stabili, incisivi, rappresentano per il neo adepto una fonte inaspettata di rivelazioni, fortuna, conoscenza di vie apparentemente risolutive dei propri problemi affettivi, economici, di salute”.
Si può stabilire un’età media di chi è parte di ‘sette sataniche’?
“Dal monitoraggio del Servizio AntiSette della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, con il numero verde 800 228866 a cui giungono migliaia di richieste d’aiuto, risulta che nel 2013 ben il 32% delle vittime sono giovani. Infatti dal 2002, anno di istituzione del numero verde, l’età media delle vittime è notevolmente diminuita: sempre più giovani rimangono imprigionati in queste trappole infernali. Internet, via via, è divenuto uno dei mezzi più utilizzati per reclutare adepti”.
Lei è anche ‘animatore’ del servizio Antisette, oltre che autore di diverse pubblicazioni. Che tipo di assistenza le viene richiesta?
“Il Servizio AntiSette si prefigge di ascoltare ed offrire un aiuto reale a chi, direttamente o indirettamente, è coinvolto nel vasto mondo delle sette, dell’esoterismo e dell’occultismo, come le psicosette, i gruppi pseudo religiosi, quelli legati a satanismo, magia e altri. A fronte delle informazioni ricevute il Servizio, inoltre, collabora e segnala direttamente alla S.A.S. (la Squadra anti sette della Polizia di Stato) e ad altre Forze di Polizia le vicende che possano essere ricondotte a reati penali. Inoltre il Servizio AntiSette collabora con le istituzioni ecclesiali e altre realtà dell’associazionismo”.
E’ a conoscenza dell’attuale situazione esistente nell’area di Cerveteri e Ladispoli, quella sulla quale il nostro magazine pone maggior attenzione territoriale?
“Non posso scendere nel dettaglio su una zona così limitata, per tutelare la riservatezza dei casi trattati ed in particolare delle vittime, ma, come accennavo prima riguardo al Lazio, posso affermare che anche questo territorio non è immune da tali problematiche”.
Quando ha iniziato ad occuparsi di tali fenomeni, pensava alle notevoli dimensioni che questa fenomenologia ha conquistato nel corso del tempo?
“E’ stato un continuo crescendo. Il fenomeno è venuto sempre più allo scoperto… e purtroppo c’è ancora molto da scoprire! I malcapitati fanno fatica e soprattutto hanno paura di venire allo scoperto così come coloro che sanno e fanno finta di non sapere… Di fatto uno dei problemi maggiori è la mancanza di una legislazione precisa e mirata che possa contrastare tempestivamente questi fenomeni”.
Un’ultima domanda: molte morti misteriose vengono ritenute dalle forze dell’ordine di matrice satanista. Tutto questo non dovrebbe fare da deterrente verso i ‘nuovi adepti’?
“Dovrebbe essere un deterrente, ma talvolta l’opinione pubblica, i mass media e gli “addetti ai lavori” tendono a banalizzare il fenomeno e a sminuire il numero dei reati commessi da queste aggregazioni, riducendoli in pratica solo ai casi di cronaca più noti ed efferati. In realtà, però, il sottobosco di reati connessi al satanismo – e non solo – è ben più esteso: dall’omicidio, all’istigazione al suicidio, dagli abusi ai ricatti, dallo spaccio e uso di sostanze stupefacenti alla prostituzione, dalle profanazioni in chiese e cimiteri, agli aborti procurati e molto altro”.
Fonte: Ortica web
http://www.orticaweb.it/cerveteri-ladispoli-coinvolte-nel-cerchio-occulto/