URUGUAY. Manipolazione mentale: un vuoto normativo che andrebbe colmato

7 Giugno 2015

Washington Abdala, (Manuel Juan Washington Abdala Remerciari), è un noto politico uruguayano, avvocato, scrittore, Dott. in diplomazia e docente in Scienze politiche presso la Universidad de la Repúblicada. Per EL PAIS ha firmato nei giorni scorsi un interessante articolo in cui spiega perché il suo paese dovrebbe valutare, come da tempo accade in Europa, di introdurre nel codice penale il reato di manipolazione mentale e si rammarica del ritardo in tal senso. Una voce assolutamente rispettabile quella di Abdala che ha sempre operato per la tutela e promozione della libertà religiosa e che ben evidenzia come una norma giuridica per difendere i connazionali dall’azione di  sette coercitive e di culti estremisti, spesso celati dietro una maschera religiosa, non rappresenti certamente una caccia alle streghe né un tentativo di limitare o ledere il diritto fondamentale alla libertà religiosa degli individui, ma uno strumento necessario per tutelare l’integrità psicologica e la stessa libertà di ognuno.

Di seguito l’articolo

Maldita manipulación

Existe un nuevo delito, que nació en Europa hace poco tiempo, para repeler actos que no tenían encuadre jurídico hasta ahora. En el mundo se lo ubica como una “nueva” figura penal a la que se le viene otorgando relevancia, porque permite alcanzar una zona del accionar humano que no tenía cobertura. La ley llega tarde; casi siempre sucede eso

WASHINGTON ABDALA – jun 7 2015

El delito de manipulación, así se llama, gana terreno planetario porque no pocas sectas y religiones extremas usan técnicas psicológicas sofisticadas para reclutar jóvenes —y no tanto— en sus causas delirantes y así manipulan mentes de forma poco libre. (Sí, a las causas del mundo islámico radical me refiero principalmente, pero no solo esas.)

El texto jurídico, que se viraliza por los países, conceptualmente sostiene que: “Quien mediante técnicas de condicionamiento de la personalidad o de sugestión ejercidas por medios materiales o psicológicos lleva a alguien a un estadio de sumisión continua tal que excluya o limíte de manera nítida la libertad de autoderminación recibirá una pena de dos a seis años”. El manipulador se caracteriza por ser inaprensible y tiene la habilidad de lograr que la víctima parezca el verdadero responsable de sus actos. Esa es su clave. Lo saben bien los psicólogos especializados en este asunto. No es broma esto.

Uruguay es un país donde la “libertad de cultos” es central a nuestra idiosincrasia republicana. Tiene rango constitucional y, sin embargo, todos hemos visto que están emergiendo sátrapas que se aprovechan de ese derecho para manipular mentes, mentir sobre actos anticientíficos (como curar el cáncer de un minuto al otro si se gritan ciertas consignas) y “pedir” luego recursos —en dinero— a las personas para que esas “magias” se produzcan. Es cierto, no mandan matar a nadie. Solo roban a la gente. Y mucho.

En algunos casos son pequeñas religiones (truchas) las que producen este relato. En otros, da para inquietarse al ver el volumen de las “empresas” que están por detrás de los supuestos emprendimientos religiosos, que tienen sedes como si fueran la IBM. Hasta recursos internacionales parecen haber llegado al país en algunas de las noveles religiones que pululan. Se sabe poco de todo. Y dale que va, chin, pun, chin, pun. A nadie parece importarle un comino.

Aclaro que no estoy planteando una caza de brujas. Por el contrario, viva la libertad religiosa, pero religiosa de verdad, no como actividad que birla al ciudadano y se abusa de él por detrás de una falsa cortina de legitimidad celestial. En ese caso el Estado, la ley y la justicia deben tener un rol al cumplir. Negarlo es ser un cretino. Ser pasivo ante ello es ser cómplice.

Vamos a entendernos: no se trata de bloquear a ninguna religión, insisto. Se trata, sí, de habilitar un puente jurídico para que la justicia pueda avanzar a un territorio donde “miles” de personas son estafadas en su buena fe, esquilmadas por “supuestos religiosos” que al final son solo viles estafadores que se desenganchan del encuadre de la clásica “estafa” con un ardid de sugestiones. La voluntad se tiene que expresar libremente, nunca manejada o inducida por nadie.

Un entrañable amigo decía: ¿acaso no todas las religiones tienen una visión ficcional del mundo con relatos improbables? De acuerdo, pero ese no es el punto. No es la metafísica de las religiones la que cabe objetar, sino a una praxis que —basada en cualquier visión— termina quebrando la voluntad (manipulándola) para luego “robar” a las personas, y hasta embarcarlas en “aventuras” que pueden costarles la vida por el dramático derrotero que se toma. ¿Se capta la gravedad? ¿Se advierte que la voluntad no es libre?

Estoy seguro que tú, lector, estás pensando en más de una “entidad” acá mismo, en este pacífico país, al que quizás le caiga el sayo. Habrá que verlo porque en estos asuntos los prejuicios nos juegan siempre una mala pasada. Lo que no puede existir es un vacío legal. Si por lo menos existe la ley, luego habrá a quien pedirle que la cumpla. De no existir, nadie podrá hacer nada. Y el diablo seguirá haciendo de las suyas y algunos cobrarán por “sanatear” y no encontrarse con él en el noveno círculo del Dante. Es un poco mucho, ¿verdad?

 

FONTE: EL PAIS

http://www.elpais.com.uy/domingo/maldita-manipulacion.html

—-

(traduzione non professionale a cura di favisonlus)

Maledetta Manipolazione

C’è un nuovo reato che è nato in Europa da poco tempo, per combattere azioni che non avevano finora un inquadramento giuridico. Nel mondo è classificato come una “nuova” figura penale cui viene attribuita rilevanza, perché consente di raggiungere una zona del comportamento umano che non aveva alcuna tutela. La legge è in ritardo; come quasi sempre accade.

Abdala WASHINGTON – 7 GIUGNO 2015

Il delitto Manipolazione, così è chiamato, guadagna terreno planetario perché non poche sette e religioni estreme  usano  sofisticate tecniche psicologiche per reclutare giovani – e non solo- alle loro cause deliranti e manipolano così le menti in modo poco libero. (Sì, mi riferisco  principalmente alle cause del mondo islamico radicale, ma non solo.)

Il testo di legge, che si diffonde per i paesi, sostiene concettualmente che: “Chi mediante tecniche di condizionamento della  personalità o di suggestione esercitata con mezzi materiali o psicologici induce qualcuno in uno stato di sottomissione continuativa tale da escludere o limitare in modo chiaro la libertà di autodeterminazione subirà una condanna da due a sei anni “. Il manipolatore si caratterizza per la sua sfuggevolezza  e per la sua abilità di far apparire la vittima come vero responsabile della sua attività. Questa è la chiave. Lo sanno bene gli psicologi specializzati in questa materia. Non è uno scherzo.

L’Uruguay è un paese in cui “la libertà di religione” è centrale per la nostre idiosincrasia repubblicana. Ha status costituzionale e, senza dubbio, abbiamo visto che stanno emergendo  satrapi che approfittano del diritto questo diritto di manipolare le menti, di mentire su fatti  antiscientifici  (come la cura del cancro da un minuto all’altro, se si gridano determinati slogan) per poi  “chiedere” risorse -in denaro- alla gente affinché si verifichino queste “magie”. E ‘vero, non fanno morire nessuno. Rubano solamente alla gente. E molto.

In alcuni casi sono  piccole religioni a commettere questo reato. In altri, preoccupa vedere le “dimensioni “ delle “imprese” che sono dietro i presunti  movimenti religiosi, che hanno sedi come quella della IBM. Risorse internazionali sembrano aver raggiunto il paese in alcune delle nuovi gruppi religiosi che abbondano. Se ne sa poco in effetti. Ma sì forse, chissà. A nessuno sembra importare un accidenti.

Chiarisco che non sto proponendo una caccia alle streghe. Al contrario, viva la libertà religiosa, ma religiosa davvero, non come attività che ingannano i cittadini e abusano di loro dietro una falsa cortina di diritto celeste. In questo caso lo Stato, la legge e la giustizia hanno un compito da svolgere. Negarlo è da cretini. Restare passivi di fronte a ciò è esserne complici.

Cerchiamo di essere chiari: non si tratta di impedire nessuna religione, insisto. Si tratta, invece, di gettare un ponte giuridico in modo che la giustizia possa muoversi  verso un territorio dove “migliaia” di persone sono truffate in buona fede, impoverite da “autoproclamati religiosi”, che alla fine sono solo vili truffatori che si inquadrano nella classica “truffa”, con un insieme di suggestioni. La volontà deve essere espressa liberamente, mai manipolata o indotta da chicchessia.

Un caro amico ha detto: forse che le religioni non hanno tutte una visione immaginaria del mondo con storie improbabili? Va bene, ma non è questo il punto. Non è la metafisica delle religioni che non è opinabile, bensì una pratica che -basata su una qualsiasi visione- finisce per spezzare la volontà (manipolandola) per poi “rubare” alle persone, e avviarle verso “avventure” che possono costare loro la vita per il drammatico corso che possono assumere. Se ne capta la  gravità ? Ci si accorge che la volontà non è libera?

Sono certo che tu, lettore, stai pensando che più di una “entità” proprio qui, in questo paese tranquillo, potrebbe far cadere la tunica. Resta da vedere perché in questa materia i pregiudizi ci giocano sempre dei brutti scherzi. Ciò che non può esistere è il vuoto normativo. Almeno ci fosse la legge, si potrebbe chiedere di rispettarla. In assenza, nessuno potrà fare niente.

Il diavolo ci mette sempre del suo e qualcuno incarica un “esorcista” per non incontrarlo nel nono cerchio di Dante. E ‘un po’ troppo, vero?

FONTE: EL PAIS http://www.elpais.com.uy/domingo/maldita-manipulacion.html

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