Nuovo studio suggerisce che i bambini religiosi sono più severi e meno generosi rispetto ai coetanei non religiosi

6 Novembre 2015

BIMBI MENO GENEROSI E PIU’ GIUDICANTI SE CRESCIUTI IN FAMIGLIE RELIGIOSE

Un nuovo studio  pubblicato sulla rivista Current Biology ha riscontrato che i bambini di famiglie religiose sono significativamente meno generosi rispetto ai loro coetanei non religiosi.

Allo stesso tempo, i genitori religiosi avevano più probabilità di quelli non religiosi di considerare i propri figli empatici e sensibili ai problemi degli altri.

Che la fede vada di pari passo con la bontà, è diffusa supposizione negli Stati Uniti. Il Pew Research Center ha riferito lo scorso anno che il 53 per cento degli americani pensa sia necessario credere in Dio per essere morale.

La maggioranza degli americani eleggono rappresentanti cristiani e diffidano degli atei.

Questo studio contesta tali pregiudizi. Sono stati i bambini di famiglie non religiose quelli con maggiori probabilità di essere generosi verso un estraneo. Quanto più a lungo un bambino aveva vissuto in una famiglia religiosa, tanto più era egoista confrontato con i suoi coetanei secolari.

I ricercatori hanno chiesto ai bambini di fare un gioco decidendo quanti adesivi condividere con coetaneo sconosciuto dalla stessa scuola e di simile gruppo etnico e hanno valutato, tra l’altro, come i bambini percepiscono il danno interpersonale e quale grado di punizione pensavano fosse appropriato. I bambini religiosi hanno giudicato le azioni degli altri come più cattive e maggiormente meritevoli di punizione rispetto ai bambini provenienti da famiglie non religiose.

Lo studio ha concluso che in questo modo i bambini religiosi tendono ad apparire più severi e al contempo meno altruisti.

Quasi 1.200 bambini, di età compresa tra i 5 e i 12 anni, provenienti da Stati Uniti, Canada, Giordania, Turchia, Sud Africa e Cina hanno partecipato allo studio. La maggior parte provenivano da famiglie cristiane, musulmane o non religiose, con un piccolo numero di ebrei, buddisti, indù e bambini di famiglie agnostiche.

 

Libera traduzione a cura favisonlus

Articolo di Melissa Binder

 

FONTE: OREGON LIVE

http://www.oregonlive.com/faith/2015/11/religious_kids_are_harsher_and.html

 

NOTA: Il riassunto dello studio è consultabile qui:

http://www.cell.com/current-biology/abstract/S0960-9822(15)01167-7

 

Da LE SCIENZE del 5 Novembre 2015

Bambini più altruisti nelle famiglie non religiose

I bambini che crescono in famiglie molto religiose tendono a essere meno altruisti di quelli che provengono da famiglie non religiose o atee. E’ il risultato di una ricerca su 1170 bambini di sei paesi che contraddice la diffusa convinzione che la religiosità sia correlata a una maggiore inclinazione verso i comportamenti morali e che i bambini con una robusta formazione religiosa siano più sensibili alle difficoltà altrui.

I bambini che crescono in famiglie religiose sono meno generosi e più rigidi nel giudicare gli altri dei loro coetanei appartenenti a famiglie non religiose. A questa conclusione, destinata a suscitare discussioni, è giunta una ricerca di un gruppo internazionale di psicologi che ha valutato le inclinazioni prosociali di 1170 bambini tra i 5 e i 12 anni di sei paesi (Canada, Cina, Giordania, Turchia, Stati Uniti e Sud Africa).

La ricerca – pubblicata su  “Current Biology” – contraddice infatti la diffusa convinzione che la religiosità sia correlata a una maggiore inclinazione per comportamenti morali e che i bambini con una robusta formazione religiosa siano più sensibili alle difficoltà degli altri, e  mettano in atto più spesso comportamenti prosociali evitando quelli antisociali.

La maggior parte dei bambini arruolati nello studio apparteneva a famiglie che si definivano cristiane, musulmane o non religiose, mentre solo una minoranza era di fede ebraica, buddista, indù o agnostica. I bambini e i loro genitori sono stati sottoposti a test nella loro città di residenza da ricercatori di un’università locale.

Bambini più altruisti nelle famiglie non religiose
A sinistra, il giudizio dei genitori in merito al senso di giustizia dei propri figli. A destra, il livello di altruismo dei bambini quale risulta dai test. (Cortesia J. Decety et al./Nature Communications)

I bambini dovevano eseguire dei compiti per valutarne la sensibilità morale e la generosità; in una prova, per esempio, veniva chiesto di decidere quanti adesivi erano disposti a condividere con una persona anonima dalla stessa scuola e di un gruppo etnico simile al loro. Ai genitori sono stati invece sottoposti dei questionari per valutare il loro grado di religiosità e il livello di empatia e di senso della giustizia che attribuivano ai loro figli.

Benché i genitori religiosi fossero molto più propensi degli altri a descrivere i loro figli come empatici e attenti alla giustizia, i risultati dei test sui bambini hanno indicato l’opposto.

Per quanto la generosità di tutti i bambini aumentasse con l’età, come già riscontrato in studi precedenti, l’analisi dei dati ha infatti mostrato che che quanto più loro, e il loro ambiente, erano religiosi, tanto minore era il loro altruismo: i bambini che si erano dimostrati più generosi provenivano da famiglie atee o sostanzialmente non religiose.

Inoltre, di fronte a un atto che danneggiava qualcun altro (per esempio, una spinta), i bambini di famiglie religiose tendevano a giudicarlo come frutto di cattiveria e meritevole di una punizione severa molto più dei bambini provenienti da famiglie non religiose.

Questi risultati-.scrivono gli autori- sono coerenti con precedenti ricerche sugli adulti che hanno mostrato  che la religiosità è direttamente correlata a una maggiore intolleranza e ad atteggiamenti più punitivi nei confronti dei reati interpersonali.

Secondo i ricercatori questi risultati potrebbero essere spiegati, almeno in parte, dalla cosiddetta “licenza morale”, il fenomeno per cui se si fa qualcosa di “buono” – in questo caso si pratica una religione – ci si preoccupa poi meno delle conseguenze di un altro comportamento che non è morale.

Contrariamente a quanto spesso si sente dire  – concludono i ricercatori, che stanno lavorando a un ampliamento dello studio a bambini di altre 14 nazioni – la secolarizzazione della società e della morale può quindi servire ad aumentare e non a diminuire la bontà umana.

 

 

FONTE: LE SCIENZE

http://www.lescienze.it/news/2015/11/05/news/religiosita_famiglie_bambini_meno_altruismo_empatia-2832655/

 

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