18 Gennaio 2016
Scientology e gli altri: così le sette sbarcano in Parlamento
Si chiama European Federation for Freedom of Belief (FoB). In teoria è una associazione che difende la libertà d pensiero. In pratica, molti dei componenti hanno a che fare con organizzazioni controverse

Si chiama «European Federation for Freedom of Belief (FoB)» e teoricamente è una «federazione di associazioni che sostengono la libertà di pensiero e di religione», come si legge direttamente dal sito. Già: teoricamente. Perché a detta dei vari enti impegnati nella lotta al mondo settario, dietro ci sarebbe ben altro. A dirlo, senza mezzi termini, è il dottor Luigi Corvaglia, presidente del Cesap (Centro Studi Abusi Psicologici), secondo il quale il FoB sarebbe «un vero e proprio gruppo di pressione che ha l’intento di contrastare qualsiasi politica che possa essere dannosa per il mondo delle sette».
Inquietante? Sì, specialmente se pensiamo alla vicinanza del FoB a una schiera trasversale di parlamentari. A partire da Luciano Ciocchetti: è stato proprio il deputato fittiano dei Conservatori e Riformisti a organizzare, il 21 dicembre, un convegno di presentazione della Federazione direttamente a Montecitorio. Eppure, come dice ancora Corvaglia, «ci sono tanti punti di domanda sul reale intento di questa organizzazione». Il dubbio in altre parole è che la libertà di credo sia solo uno specchietto per le allodole. Un dubbio, questo, che si amplifica andando a vedere i “conflitti d’interesse” e i legami con questa o quella setta che spuntano qua e là nel cda della Federazione.
European Federation for Freedom of Belief. In teoria si tratta di una «federazione di associazioni che sostengono la libertà di pensiero e di religione». In pratica però, molti dei suoi componenti, hanno subito indagini e condanne come appartenenti a svariate sette
Tra gli altri nomi, ad esempio, troviamo Fabrizio D’Agostini, uno dei più eminenti membri italiani di Scientology, suo portavoce «a Roma e nel Mediterraneo» e responsabile di diversi prodotti editoriali della chiesa di Ron Hubbard. A sedere al fianco di D’Agostini, Raffaella Di Marzio, oggi dottoranda in psicologia delle religioni e in passato molto vicina ad Arkeon – per la qual cosa è stata anche indagata e poi archiviata – il movimento diffusosi anni fa in Puglia, guidato dal guru Vito Carlo Moccia, condannato in appello a 2 anni e 5 mesi di reclusione. Secondo la ricostruzione dell’accusa, chi soffriva di tumori, aids o infertilità si rivolgeva ad Arkeon – oltre diecimila i casi denunciati – sperando in una guarigione.
E ancora: nel comitato consultivo spuntano anche i nomi di Camelia Marin e Monica Daniela Dobrin, la prima coordinatrice del progetto di «Soteria International», la seconda presidente della «Layms». Secondo il Cesap entrambe le associazioni, a loro volta, sarebbero riconducibili al «Misa Yoga», il «Movimento per l’Integrazione dello Spirito nell’Assoluto» fondato da Griegorian Bivolaru, discusso maestro rumeno che avrebbe sfruttato lo yoga per altri fini. Almeno stando alla condanna inflittagli proprio in Romania: sei anni di reclusione per violenza carnale su minore. E anche in Italia Bivolaru non sarebbe stato da meno: nel 2012 la procura di Firenze ha iscritto nel registro degli indagati ben 18 persone, tutte riconducibili alla scuola di Yoga Misa, per riduzione in schiavitù e abusi sessuali.
E allora, forse, non sarebbe nemmeno un caso che uno dei nemici giurati per il FoB è la «Sas», la squadra anti-setta della polizia. Ogni anno il FoB attacca la Sas dinanzi all’Osce, chiedendo allo Stato italiano la soppressione, perché illiberale e inutile
Insomma, sembra proprio che quello dei guai giudiziari sia una sorta di minimo comun denominatore: nella stessa Arkeon, d’altronde, ritroviamo anche un altro maestro condannato in primo grado per abusi sessuali. E non finisce qui. Ad essere rappresentata nel FoB anche la Federazione di Damanhur, con uno dei suoi più noti esponenti , Silvio Palumbo. Anzi – pardon – Stambecco Pesco. Già, perché in Damanhur – attiva soprattutto nel piemontese, sebbene conti poi diverse sedi distaccate in tutta Italia – c’è l’usanza di “ribattezzarsi”, prendendo nomi di animali e piante. Esattamente come ha fatto il suo maestro (morto nel 2013), Oberto Airaudi. Alias: il Falco, che si vantava di essere la reincarnazione del dio egizio del Sole, Horus. Peccato che Airaudi abbia avuto problemi con la giustizia italiana, tanto da dover pagare al fisco una multa da 1,1 milione di euro per evasione fiscale.
Ma non basta. Perché tra i tanti movimenti che gravitano attorno al Fob – da Hare Krishna alle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno – spicca anche la Soka Gakkai, una delle maggiori organizzazioni buddhiste in Italia, finita al centro delle cronache per via di una vera e propria “inquisizione interna” per chiunque fosse in disaccordo con la linea seguita. Una realtà, in altre parole, che «all’esterno si presenta come dedita alla difesa dei diritti umani, ma che poi al suo interno viola quegli stessi diritti», come emerso da una serie di denunce dei fuoriusciti, raccolte dalla sociologa Maria Immacolata Macioti.
Insomma, nel FoB spunta più di qualche conflitto d’interessi. E allora, forse, non sarebbe nemmeno un caso che uno dei nemici giurati per il FoB è la «Sas», la squadra anti-setta della polizia che monitora il fenomeno settario. Ebbene, «ogni anno – continua Corvaglia –il FoB attacca la Sas dinanzi all’Osce, chiedendo allo Stato italiano la soppressione, perché illiberale e inutile». Tutte accuse rispedite al mittente: «Ognuno è libero di dire ciò che vuole – ci dicono direttamente dalla Squadra anti-setta – ma all’Osce ha risposto direttamente il governo. Per il resto, noi siamo una squadra riconosciuta costituzionalmente, che opera sulla base della legge. Il resto sono chiacchiere: sul nulla si può dire quel che si vuole».
FONTE: LINKIESTA
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