Processo belga a Scientology. La sentenza: “una truffa intellettuale”, secondo l’ex deputato francese Catherine Picard

Marzo 2016

Processo belga a Scientology : 20 anni di vicende giudiziarie 

La giustizia belga ha respinto venerdì tutte le accuse contro la Chiesa di Scientology. Uno schiaffo alla Procura federale.

di Lucas Burel

 

Catherine Picard (immagine di repertorio)

La strana storia belga. 18 anni di indagini, 120 contenitori di documenti e sette settimane di processo sono state ridotte a nulla venerdì 11 marzo alla lettura delle 173 pagine della sentenza da parte Tribunale correzionale di Bruxelles.

La Chiesa di Scientology, nelle sue due associazioni, la filiale belga dell’organizzazione e l’Ufficio europeo per i diritti umani, ramo statunitense della Chiesa di Scientology presso la sede di Bruxelles, e  11 dei suoi membri ed ex dirigenti sono stati perseguiti per la costituzione di una associazione a delinquere , frode, abuso della professione medica, violazione della privacy ed estorsione.

Ma la giustizia belga ha dichiarato “inammissibili” in toto le accuse che miravano alla sua interdizione. Una sconfitta per la procura federale e per il procuratore Christophe Caliman che ha istruito il caso per quasi 20 anni.

20 anni di indagini

Aperta nel 1997 sulla base di denunce di ex seguaci e ampliato nel 2008 a seguito di una denuncia da parte dell’Ufficio del lavoro di Bruxelles (Actiris), che ha accusato gli scientologisti di pubblicare false offerte di lavoro al fine di reclutare nuovi seguaci, l’inchiesta aveva permesso di mettere in luce il sistema di raccolta dei dati personali degli adepti e il sistema di finanziamento dell’organizzazione.

Dati personali, descrizioni psicologiche, stato di salute, così i giudici belgi dal 1999 avevano messo le  mani su migliaia di documenti che descrivono con precisione i metodi della Chiesa di Scientology.

Il 25 novembre 2015, nella sua lunga requisitoria, il pubblico ministero aveva chiesto lo scioglimento della filiale belga dell’organizzazione e pene detentive  da sei a 20 mesi col beneficio della condizionale, per gli imputati, compresi i membri dell’Ufficio degli Affari Speciali (OSA), una sorta di polizia politica di Scientology.

La pubblica accusa sola contro tutti

L’unico problema è che la Chiesa di Scientology è un avversario coriaceo per un procuratore, tanto è ostinata. Questo per dire che Cristophe Caliman ha portato sulle sue spalle quasi 20 anni di istruttoria.

Come sempre, o quasi, nei processi che riguardano la Chiesa di Scientology, nel corso delle indagini, i denuncianti originari hanno ritirato uno dopo l’altro le querele, dopo aver ricevuto cospicui assegni firmati dall’organizzazione, affievolendo sempre più l’accusa. Perciò, di fronte al fior fiore degli avvocati belgi, Pascal Vanderveeren, ex presidente del foro o Xavier Magnée, ex legale di Marc Dutroux, l’accusa ha dovuto battagliare durante le sette settimane di processo.

E questa maratona giudiziaria ha logorato anche la salute del procuratore Christophe Caliman. All’inizio di novembre, il magistrato è stato vittima di una malattia che ha richiesto il ricovero in ospedale, poi una Associazione di Scientology ha presentato una denuncia contro di lui davanti al Rappresentante delle Nazioni Unite (ONU) per la libertà religiosa per “accanimento giudiziario”. Il giorno prima della sua requisitoria …

Una manna dal cielo per Scientology

Per gli avversari dell’organizzazione, la decisione di venerdì è stata un colpo di mazza. Non solo il Tribunale correzionale di Bruxelles ha spazzato via 20 anni di indagini, trattando un dossier di “120 pacchi alla rinfusa”, “incompleti, imprecisi e incoerenti”, ma le parole del giudice Yves Régimont soprattutto corrispondono drammaticamente al discorso vittimistico sostenuto dai dirigenti dell’organizzazione in ogni ricorso intentato contro di loro.

“Gli imputati sono stati per la gran parte del tempo presunti responsabili, il che non permette loro di avere un processo equo”, ha concluso il giudice terminando di leggere la sentenza di venerdì.

Nel ritenere che il pubblico ministero belga abbia cercato di fare il processo all’ideologia, più che costruire un dossier solido e imparziale, il 69° Tribunale correzionale di Bruxelles ha rafforzato la linea storica di difesa della Chiesa di Scientology, che abitualmente invoca la libertà di culto. A furia di accuse di “accanimento giudiziario”. 

Catherine Picard, Presidente dell’Unione Nazionale delle Associazioni di difesa della famiglia e dell’individuo (UNADFI) constata la “truffa intellettuale” della sentenza di venerdì:

“E’ sorprendente pensare che un magistrato che ha il coraggio di seguire un’ istruttoria per quasi 20 anni debba dare  prova d’imparzialità. Questa decisione potrebbe avere conseguenze su come affrontare questo tipo di casi” ha lamentato con l’OBS l’ex deputata.

Il pubblico ministero belga ha 30 giorni di tempo per presentare ricorso.  Con il rischio, a questo punto, di rafforzare ulteriormente l’argomentazione vittimistica della Chiesa di Scientology. Contattato da “L’Observateur”, Eric Roux, portavoce dell’organizzazione in Francia vorrebbe vedere in questa sentenza “una decisione cui i giudici francesi dovrebbero ispirarsi“.

 

FONTE: L’OBS

http://tempsreel.nouvelobs.com/monde/20160314.OBS6357/proces-belge-de-la-scientologie-20-ans-de-gachis-judiciaire.html

 

Articolo del 14 marzo 2016. Libera traduzione a cura favisonlus

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...