Il caso EYBA, la scuola yoga sospettata di essere una setta criminale con legami eccellenti in Argentina e Stati Uniti

Dall’articolo di Ana Lankes per The New York Times

Liberamente tradotto da favisonlus

La Scuola di Yoga di Buenos Aires, (Escuela de Yoga de Buenos Aires-EYBA), prometteva la salvezza spirituale, ma ex membri e pubblici ministeri affermano che l’organizzazione abbia spinto alcune donne del gruppo alla prostituzione coltivando al contempo amicizie potenti.

Juan Percowicz leader dell’EIBA

“Juan Percowicz era un ragioniere con un hobby insolito: insegnare lezioni di auto-aiuto in tutta Buenos Aires con una buona dose di filosofia antica e spiritualismo new age. Fu un successo e con le donazioni dei seguaci diede vita a un’organizzazione chiamata Scuola di Yoga di Buenos Aires o EYBA. Per oltre 30 anni ha guidato l’organizzazione promettendo salvezza spirituale attraverso conferenze e corsi di auto-aiuto. Ora però Percowicz, 85 anni, e più di una dozzina di altri membri dell’EYBA, sono accusati di gestire non una scuola yoga ma una “setta” sessuale che avrebbe costretto alcune donne a prostituirsi e riciclato i proventi acquistando beni immobili.

I procuratori sostengono che l’organizzazione abbia sfruttato e drogato alcune adepte costringendole a vendere il proprio corpo e generando centinaia di migliaia di dollari al mese da clienti in Argentina e negli Stati Uniti. Secondo i pubblici ministeri, l’EYBA gestiva anche una clinica illegale in cui venivano somministrate droghe ai membri per indurre un sonno prolungato come punizione o trattamento.

Qui ci sono sette, ma non ne abbiamo mai visto una che operava a questo livello”, ha dichiarato Ricardo Juri, l’investigatore che ha supervisionato il raid nella proprietà dell’EYBA nell’agosto 2022.

L’arresto nel 2022 di Juan Percowicz, leader di EYBA

Le accuse contro l’EYBA hanno inorridito l’Argentina, ma ad alcuni sono risultate anche stranamente familiari. Negli anni ’90, Percowicz e la sua scuola acquisirono per la prima volta notorietà dopo che una famiglia argentina accusò l’organizzazione di aver manipolato la propria figlia. Durante l’indagine, alcuni ex membri del gruppo affermarmarono di essere stati costretti a lavorare come schiavi e che la scuola promuoveva la prostituzione.

All’epoca il caso si arenò in tribunale. L’Argentina non disponeva ancora di leggi sulla tratta di esseri umani o sul riciclaggio di denaro e il sistema giudiziario del paese era ancora in fase di trasformazione dopo la fine della dittatura militare, più di dieci anni prima, in cui vennero uccise decine di migliaia di persone. Un rapporto del Dipartimento di Stato del 1999 rilevava che la giustizia era “ostacolata da ritardi eccessivi, ingorghi procedurali, cambiamenti di giudici, supporto amministrativo inadeguato e incompetenza”.

Persisteva anche una sfiducia nel governo e nel sistema giudiziario, e alcuni sostenitori dell’EYBA usarono quel sentimento, come l’argentino Adolfo Pérez Esquivel, premio Nobel per la pace, e le Madri di Plaza de Mayo, i cui figli erano stati “fatti sparire” dal regime autoritario. Costoro accusarono il sistema giudiziario argentino di corruzione e violazioni dei diritti umani nel caso EYBA, che allora non proseguì. Ora, con nuove leggi e un nuovo procedimento penale, i pubblici ministeri stanno nuovamente prendendo di mira Percowicz e i suoi sostenitori in una nuova indagine che esamina le operazioni dell’EYBA risalenti al 2004.

Le persone sono le stesse, le decisioni sono le stesse, le attività simili, ma ora ci sono due leggi importanti con sanzioni molto pesanti che vietano le due attività centrali portate avanti da tali persone“, ha affermato Ariel Lijo, uno dei giudici che ha supervisionato la prima fase del caso. A marzo, il presidente Javier Milei ha proposto Lijo alla Corte Suprema argentina.

Nell’immagine, Ariel Lijo uno dei giudici che hanno supervisionato il caso EYBA

Nei raid presso l’EYBA del 2022, gli investigatori hanno reso noto di aver trovato più di 1 milione di dollari in contanti , cinque lingotti d’oro, scorte di film pornografici, libretti di assegni di banche statunitensi e documenti di persone facoltose, alcuni dei quali residenti negli Stati Uniti. Secondo gli investigatori argentini, le autorità statunitensi hanno collaborato alle indagini.

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha rifiutato di commentare.

I pubblici ministeri sostengono che sette donne ritenute vittime sono state portate all’EYBA dai loro genitori quando erano minorenni o che sono entrate a far parte dell’organizzazione da giovani e alla fine sono state obbligate a prostituirsi. Tuttavia le donne coinvolte hanno negato di avere avuto rapporti sessuali in cambio di denaro o di essere state vittime di qualsiasi reato. Gli avvocati difensori di Percowicz e degli attuali membri dell’EYBA hanno negato tutte le accuse sostenendo che nessuno nell’organizzazione è stato sfruttato e che gli accusatori, le cui identità sono protette, vogliano vendicarsi contro l’organizzazione per motivi personali.

È un caso di tratta di esseri umani senza vittime della tratta perché non è dimostrato che qualcuno sia stato sfruttato sessualmente”, ha affermato Jorge Daniel Pirozzo, un avvocato che rappresenta Percowicz e altri cinque membri dell’EYBA.

Percowicz e i membri della scuola yoga hanno rifiutato di commentare.

Sebbene la prostituzione in Argentina non sia illegale, è illegale promuovere o 
sfruttare economicamente la pratica della prostituzione attraverso l’inganno, l’abuso o l’intimidazione. L’accusa afferma che l’obiettivo è dimostrare che le vittime non si riconoscono come vittime perché Percowicz e i suoi alleati hanno manipolato psicologicamente le donne per anni.

Agenti di polizia con prove confiscate durante il raid del 2022 

Mentre entrambe le parti si preparano al processo, l’organizzazione continua ad avere alleati di spicco, anche negli Stati Uniti. Nell’ottobre 2022, il Rev. Jesse Jackson Sr. ha inviato al giudice Lijo un’e-mail, che è stata esaminata dal New York Times. Il messaggio sottolineava che i membri dell’EYBA erano “vittime di brutali e atroci violazioni dei diritti umani da parte di elementi del sistema giudiziario argentino”. Non è chiaro il motivo per cui Jackson, 82 anni, abbia inviato l’e-mail. Non ha risposto a ripetute richieste di commento.

HANNO ELEVATO LA SUA AUTOSTIMA

Caterina Sanfelice ex affiliata all’EYBA

Caterina Sanfelice era una parrucchiera quarantenne quando un’amica la invitò per la prima volta a una conferenza dell’EYBA, intorno al 1993. Era, racconta, “come andare a un caffè concerto con un oratore. Percowicz parlava di trovare la forza interiore e attirava le persone con la promessa di risposte nella sessione successiva“. La donna aveva iniziato ad andare alle conferenze almeno una volta alla settimana con la sua famiglia poi le era diventato chiaro che qualcosa non andava. Percowicz le aveva raccontato che “credeva di essere Dio”. I suoi seguaci più vicini avevano iniziato a chiamarlo “angelo” o “maestro”. Più tardi, a una festa dell’EYBA due donne avevano fatto una proposta a suo marito mentre gli altri adepti del gruppo si erano spogliati per prepararsi a un’orgia. Lei abbandonò gli incontri e quando disse al marito che non aveva intenzione di tornare indietro, lui le rispose che la scuola yoga vedeva in lui quello che lei non vedeva: un grande architetto.

Hanno aumentato la sua autostima”, ha raccontato Caterina . “Ed è stato allora che ha iniziato a sentirsi importante mentre io lì ero vista come una strega“. Suo marito, che non è stato possibile raggiungere per un commento, l’ha lasciata nel 1993 ed è rimasto coinvolto nella scuola yoga. La donna ha raccontato che all’epoca era esasperata e sentiva che nessuno le credeva. Poi è arrivato il primo processo penale che ha attirato l’attenzione internazionale. Al centro del caso c’era la storia di María Valeria Llamas, una giovane di 20 anni, disoccupata che una amica di famiglia condusse a una conferenza dell’EYBA nel 1990.

C’è stato un momento in cui l’abbiamo percepita come una questione positiva“, ha raccontato Martín Sommariva, fratellastro di María Valeria. « Valeria prima non usciva, stava sempre chiusa nella sua stanza, poi ha cominciato a prendere l’autobus, ad avere un interesse». Negli anni che seguirono, la scuola yoga però avrebbe consumato la sua vita, ha raccontato la sua famiglia. La giovane ha rotto con il suo ragazzo, ha perso i contatti con i suoi amici e smesso di recarsi alle riunioni di famiglia. Ha iniziato a lavorare in una farmacia gestita dai membri dell’EYBA. Non molto tempo dopo, la madre era venuta a sapere che la scuola yoga aveva fatto pressioni sulla figlia affinché abortisse illegalmente. Sentita al riguardo dalla famiglia, la giovane aveva risposto che Percowicz era “un angelo immortale”.

Le foto di María Valeria Llamas quando aveva 20 anni

Il giorno successivo, due membri dell’EYBA si erano presentati a casa, scortati da agenti di polizia, come mostrano i documenti della famiglia e del tribunale, dicendo che stavano facendo causa ai genitori per privazione illegale della libertà. Secondo la famiglia, la stessa polizia aveva spostato gli effetti personali della figlia in un appartamento di proprietà dell’organizzazione e documenti del tribunale mostrano che Valeria aveva successivamente accusato il patrigno di averla aggredita sessualmente. “All’improvviso il mondo ci è crollato addosso”, ricorda Elena, la madre. “E ci siamo detti: cosa facciamo adesso? ” Nessuna accusa di stupro è stata mai mossa contro i membri della famiglia. María Valeria Llamas non ha risposto alle richieste di commento. La famiglia presentò una denuncia penale nel 1993, accusando l’EYBA di essere una setta che aveva fatto il lavaggio del cervello alla figlia. L’accusa finì sul fascicolo di Mariano Bergés, un giovane giudice agli inizi della carriera. Nel sistema giudiziario argentino dell’epoca, i giudici potevano indagare sui casi e supervisionare i procedimenti giudiziari. Nell’ambito dell’indagine, Bergés dichiarò in un’intervista di aver autorizzato la perquisizione della sede dell’EYBA e di alcune altre proprietà. Nel corso dell’irruzione furono trovate scatole di lettere che dimostrano che i seguaci pagavano Percowicz per ottenere un rango spirituale più elevato nell’organizzazione. Non era illegale, ma la pratica, unitamente alle testimonianze di ex membri, portò gli investigatori a ritenere fosse in corso un’attività illecita. Bergés ordinò intercettazioni telefoniche di Percowicz e dei suoi principali collaboratori, che, secondo il giudice, misero in luce un piano per rubare i beni di un membro della scuola yoga deceduto. Nelle dichiarazioni esaminate dal Times, diversi ex adepti testimoniarono successivamente che Percowicz e la sua cerchia ristretta costringevano i seguaci più giovani a essere “schiavi” dei membri più anziani e costretti a svolgere vari lavori senza alcuna remunerazione. Gli ex membri, come mostrano le deposizioni, dichiararono anche che l’organizzazione incoraggiava la prostituzione, sebbene nessuno abbia affermato di essersi prostituito.

Il giudice Mariano Bergés

Poiché in Argentina non esistevano leggi sul traffico di esseri umani o sul riciclaggio di denaro, il giudice Bergés, come racconta, aveva dovuto limitarsi a costruire un caso basato sulla frode, sulla promozione della prostituzione e su una accusa inconsistente nota come corruzione degli adulti. Alla fine del 1995, Bergés si ritirò dal caso dopo essere stato minacciato dal Congresso argentino. In un’intervista, ha affermato che il Congresso e la Corte Suprema, così come i gruppi per i diritti umani, glifecero pressioni affinché si ritirasse dal caso sostenendo che i suoi metodi investigativi, come l’uso di intercettazioni telefoniche e incursioni, violavano i diritti civili dei cittadini. Bergés ha negato le accuse. “Fuori casa“, ha raccontato: “tutti i muri erano tappezzati di manifesti e cose contro di me”.

A metà degli anni Novanta, l’EYBA aveva aperto attività di benessere e una fondazione a Chicago, Las Vegas e New York. Si era guadagnata la reputazione di think-tank filosofico e centro benessere i cui membri comprendevano accademici, professionisti e musicisti. Aveva anche coltivato simpatizzanti nel Congresso degli Stati Uniti, anche se non è chiaro come i parlamentari siano venuti a conoscenza dell’esistenza dell’organizzazione o se qualcuno di loro fosse effettivamente a conoscenza del gruppo o avesse legami con esso. In Argentina, il caso contro l’organizzazione ha continuato a muoversi nei tribunali.

Secondo gli atti della Camera dei Rappresentanti, più di 50 membri del Congresso inviarono lettere al governo chiedendo di chiudere l’indagine (non risulta che alcun politico statunitense sia stato membro dell’EYBA o sia stato indagato da funzionari argentini). Edolphus Towns, un deputato che rappresentava una parte di Brooklyn, dichiarò in una testimonianza alla Camera bassa che i membri dell’EYBA erano stati illegittimamente imprigionati e soggetti ad antisemitismo. Percowicz e alcuni membri della leadership sono ebrei. Towns, 89 anni, è andato in pensione nel 2013 e non ha risposto alle richieste di commento.

Robert A. Underwood, un ex membro del Congresso di Guam che firmò una delle lettere all’allora presidente Bill Clinton chiedendogli di intervenire, ha raccontato che tali lettere erano comuni. “La verità è che nessuno ci pensa molto, perché firmi sempre le lettere“, ha dichiarato in un’intervista.

Nel suo ultimo anno in carica, Clinton rispose ai membri del Congresso nel settembre 1999, affermando che i funzionari dell’ambasciata americana a Buenos Aires avevano “recentemente ribadito agli alti funzionari in Argentina l’importanza di risolvere il caso il prima possibile”, secondo una lettera fornita al Times dalla Clinton Presidential Library. La risposta scritta della Casa Bianca al Congresso “riflette la portata del coinvolgimento nella vicenda del presidente Clinton“, ha affermato Angel Ureña, un portavoce di Clinton. In Argentina, il primo caso penale contro l’EYBA venne chiuso all’inizio degli anni 2000 senza condanne.

Nei due decenni successivi, e con poca attenzione da parte delle autorità argentine, l’EYBA ha continuato a prosperare. Durante quel periodo, Percowicz è stato trasparente riguardo alla sua intenzione di fare soldi. “Se quello che volessimo fare qui fosse, per esempio, scrivere un libro sulla vita di Gesù, non potremmo pensare ad altro che alla vita di Gesù“, ha detto parlando ai seguaci in un video del 2006 “Ma qui quello che dobbiamo fare è guadagnare 1 miliardo di dollari, un fottuto miliardo di dollari di merda!

Alla fine l’EYBA si è trovata nuovamente nei guai.

Nel 2021, la Procura per la tratta e lo sfruttamento di esseri umani ha aperto un’indagine sull’organizzazione. Gli investigatori hanno intercettato i telefoni di Percowicz e di alcuni suoi collaboratori catturando conversazioni che, secondo la Procura, testimoniano l’attività di gestione di un’operazione di prostituzione. Le trascrizioni presentate in tribunale mostrano che in una chiamata, Percowicz esamina la logistica del coordinamento di quello che secondo gli investigatori era un incontro sessuale. In un’altra registrazione, un dirigente dell’EYBA dice a Percowicz che una donna guadagna solo 6.000 dollari al mese, una somma di denaro insufficiente, insinuando avrebbe dovuto generare di più per l’organizzazione.

Le intercettazioni hanno registrato anche conversazioni con un uomo che, secondo i pubblici ministeri, sarebbe Plácido Domingo, uno dei cantanti d’opera più famosi al mondo, negli ultimi anni al centro di accuse di molestie sessuali. In una telefonata, l’uomo parla con una donna che, secondo i pubblici ministeri è un membro anziano dell’EYBA, per pianificare il modo per farla arrivare inosservata nella sua stanza d’albergo a Buenos Aires. Tuttavia i procuratori argentini non lo hanno accusato in relazione al caso EYBA. In una dichiarazione, il portavoce di Domingo ha dichiarato che il tenore non è stato accusato ed “è completamente estraneo all’indagine”.

I procuratori ritengono che la maggior parte delle entrate dell’ EYBA sia derivata da attività di traffico sessuale che venivano poi riciclate attraverso beni immobili in Argentina e negli Stati Uniti. A dicembre 2020 è stato stimato che il patrimonio totale dell’ EYBA ammontasse a quasi 50 milioni di dollari.

L’accusa si dice fiduciosa che le prove e le nuove leggi permetteranno di assicurare Percowicz e gli altri imputati alla giustizia. Il caso è attualmente all’esame del tribunale. La data del processo non è stata ancora fissata.

Pablo Salum, cresciuto nell’organizzazione e prima vittima di Percowicz

Per Pablo G. Salum, la cui madre lo introdusse nella scuola yoga quando aveva solo 8 anni, la giustizia arriva troppo tardi. Ha lasciato l’organizzazione all’età di 12 anni e non ha più legami con la madre e la sorella che continuano a partecipare all’EYBA.

Tutto questo sarebbe potuto finire 20 anni fa. Non avrei passato tutto questo e avrei potuto riavere la mia famiglia” ha commentato

NOTA: Glenn Thrush ha collaborato da Washington.

VEDI ARTICOLO ORIGINALE AL LINK

Lascia un commento