L’interesse dell’umanità per le cosiddette pseudoscienze

9/7/2013

di Marco Ciardi

Il dibattito sulla natura e sul ruolo delle pseudoscienze è più vivo che mai. Qualche mese fa Rebekah Higgitt ha scritto un pezzo, pubblicato anche su Query Online, dal titolo C’è davvero un’ondata di irrazionalità?, la cui tesi di fondo è: “Nonostante le affermazioni che le opinioni pseudoscientifiche siano in aumento, la storia dimostra che la credenza in cose come l’astrologia o il paranormale è sempre stata con noi ed è probabile che vi rimarrà”.

L’articolo della Higgitt ha dato lo spunto a Thony Christie per scrivere un altro pezzo che sviluppasse il tema:L’interesse dell’umanità per le cosiddette pseudoscienze non è sempre stato un male per la scienza. Entrambi gli articoli contengono riflessioni molto interessanti e certamente condivisibili, seppur basate su elementi ampiamente noti agli storici della scienza. Tuttavia (sicuramente per mancanza di spazio e impossibilità di argomentare in maniera elaborata) i due autori non centrano pienamente la questione del rapporto scienza moderna-pseudoscienza. Proviamo a vedere perché.

Higgitt e Christie sottolineano giustamente le complesse radici storiche della scienza moderna, affermando come l’astrologia fosse intimamente connessa all’astronomia, o come la chimica debba molto del suo sapere all’alchimia (per correttezza, però, bisogna ricordare che astronomia e chimica si costruirono storicamente facendo riferimento anche a molte altre tradizioni di ricerca ben diverse dall’astrologia e dall’alchimia). Su questo siamo tutti d’accordo.

Da molto tempo gli storici della scienza cercano di spiegare come l’evoluzione del pensiero scientifico non possa essere presentata come una trionfale rassegna di verità che si sono succedute logicamente nel tempo. Infatti, ciò che per noi appare come ovvio e naturale è invece il risultato di processi complicati, di decisioni difficili, di scelte operate in situazioni diverse da quelle attuali. Alle spalle di un qualsiasi successo scientifico esiste un universo fatto di lotte, contrasti, dibattiti, immagini del mondo in competizione fra loro, idee vincenti ed errori; errori che spesso caratterizzano non solo le teorie sbagliate, ma anche quelle che si affermano, perché vere. Dunque, sotto questo profilo, non c’è niente di strano nel fatto che Copernico abbia creduto nell’esistenza delle stelle fisse o che Newton abbia studiato a fondo l’alchimia, e che queste credenze sia state ‘utili’ per lo sviluppo delle loro ricerche.

Il punto è però che, in specifici momenti della storia della scienza, certe teorie si sono affermate come vere, mentre altre sono rimaste false. Noi possiamo trattare con tutto il rispetto storico (e umano) discipline come l’astrologia e l’alchimia (e possiamo andare a vedere tranquillamente al cinema, magari appassionandoci, Harry Potter), ma bisogna che i cultori di queste discipline se ne facciano una ragione: astrologia e alchimia oggi non sono discipline scientifiche…

 

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http://www.queryonline.it/2013/07/09/linteresse-dellumanita-per-le-cosiddette-pseudoscienze-un-commento/

 

 

Fonte: Query Online La scienza indaga i mysteri

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