25/7/2014
In seno a un’indagine commissionata dal Ministero della Pubblica Istruzione della Nuova Zelanda, è emerso che alcuni scritti di Rudolf Steiner (*), non sono compatibili con il trattato di Waitangi o con il sistema educativo della Nuova Zelanda. Nel corso dell’attività investigativa sono stati in particolare evidenziati elementi di razzismo.
Riportiamo di seguito l’estratto di un testo pubblicato sul blog La Vérité sur les écoles Steiner-Waldorf. L’articolo originale è consultabile qui:
http://www.listener.co.nz/current-affairs/education/fairy-tale-fallout/
Steiner – not compatible with New Zealand’s education system.
The New Zealand Listener says the NZ Ministry for Education carried out an official investigation and found that
“…aspects of Steiner’s writings are not compatible with the Treaty of Waitangi or New Zealand’s education system. In supporting documents, the investigator also notes “more specific evidence of racism”.
This brilliant article describes what happened when parents and teachers discovered racism at their school, and spoke out.
The investigation followed complaints from a large group of parents and teachers at the state-integrated Te Ra Waldorf school where numbers have shrunk to 140 after the departure of 6 teachers and more than 29 families.
The teachers and parents found out the reasons for some of the unusual practices at the school, and were “vilified” for speaking out against the racism in anthroposophy.
After two years during which the investigation took place, those who left are now able to tell their stories, and much of what…
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http://stopsteinerinstroud.com/2014/07/26/steiner-not-compatible-with-new-zealands-education-system/
NOTA: Rudolf Steiner è nato il 25 febbraio 1861 a Kraljevec (Croazia), figlio di un funzionario della ferrovia austriaca. Dopo avere frequentato la scuola secondaria superiore tecnica (senza latino e greco), ha continuato a studiare matematica, storia naturale e chimica al Politecnico di Vienna fra il 1879 e il 1883, con l’intenzione di diventare un insegnante di liceo. Tuttavia, non è riuscito a completare il suo corso di studio ed ha preferito dedicarsi alla ricerca nel campo dei suoi interessi letterari e filosofici. Quando la sua borsa di studio si esaurì, fra 1884 e 1890, si guadagnò da vivere come precettore e educatore del bambino svantaggiato di una ricca famiglia borghese ebrea di Vienna.
Durante gli anni fra 1882 e 1897, come autodidatta appassionato di filosofia, e grazie ad una raccomandazione di Schroer, suo insegnante di letteratura all’università e suo mentore spirituale, si occupa di un’edizione critica degli scritti di scienza naturale di Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832). Dal 1890 in poi lavora come assistente, non retribuito, negli archivi di Schiller e Goethe a Weimar (Germania).
La sua attività volta a definire una base filosofica sistematica, ma allo stesso tempo idealistica, per l’indagine di Goethe, ha condotto alla forma di pensiero delle prime opere di Steiner, compreso il suo lavoro principale, “Philosophie der Freiheit”(1894), La Filosofia della Libertà .
Uno studio preliminare per quel lavoro (successivo) intitolato “Wahrheit und Wissenschaft” [ Verità e Scienza ], ha permesso a Steiner di laurearsi in filosofia nel 1891 come allievo esterno all’università di Rostock (Germania). Dopo avere completato queste pubblicazioni, Steiner si sposta a Berlino nel 1897. Come direttore di riviste, scrittore, oratore ed insegnante, gravitava intorno all’area dell’avanguardia letteraria Bohemien, al movimento degli operai ed ai pensatori religiosi riformisti. Nel 1900, Steiner tenne una serie di conferenze nella Biblioteca della Società Teosofica, in cui inoltre incontrò Marie von Sivers, che più tardi diventerà la sua seconda moglie.
Tra il 1902 ed il 1913, svolse il compito di segretario generale della sezione tedesca della Società Teosofica, la quale era rappresentata in campo internazionale da Annie Besant. Come guida di un movimento di rinnovamento spirituale, il dottor Steiner intraprendeva allora un’intensa attività di conferenziere, viaggiando ovunque in Europa.
L’annotazione stenografica di oltre 6.000 delle sue conferenze e le sue circa trenta monografie, sono la testimonianza impressionante di quel lavoro.
Nel 1913 Steiner si allontana da Annie Besant, soprattutto a causa delle loro differenze concettuali rispetto all’interpretazione esoterica della vita di Gesù Cristo. Con la maggior parte dei suoi seguaci tedeschi, continuò fondando la società Antroposofica. Il Goetheanum di Dornach, vicino Basilea (Svizzera), la cui architettura è stata progettata da Steiner stesso, rimane ancor oggi il centro della società. Come fondatore carismatico di una comunità filosofica interamente centrata sulla sua personalità, Steiner tenne innumerevoli corsi e conferenze attraverso l’Europa, precisando il suo programma per la riforma spirituale della vita in diversi campi: arte, educazione, politica, economia, medicina, agricoltura e religione cristiana.
L’umore rivoluzionario nella Germania sconfitta del 1918/1919, ha dato a Steiner l’occasione per provare le sue idee sull’educazione in una nuova scuola. Il 7 settembre 1919, con una cerimonia inaugurò la prima Libera Scuola Waldorf a Stoccarda (Germania), come scuola primaria e secondaria, associate in una continuità didattica, per 256 bambini provenienti soprattutto dalle famiglie degli operai della fabbrica di sigarette Waldorf-Astoria. La riforma educativa di Steiner deve essere vista sullo sfondo della radicale utopia politica di una struttura tripartita del corpo sociale, che egli andava affermando allora. La fondazione spontanea di nuove strutture educative (asili d’infanzia, scuole e collegi), ciascuna con il proprio statuto autonomo e un’organizzazione cooperativa dell’aspetto economico, voleva essere un modo per distinguere fra le forme adatte di governo nelle tre aree della vita culturale, dell’attività economica e della gestione politica.
Il programma politico di Steiner per una vita spirituale libera e un’attività economica associativa fallì. D’altro canto, la sua scuola si è trasformata in un successo. Quando morì il 30 marzo 1925 a Dornach, mentre ancora stava lavorando alla sua autobiografia, i primi studenti Waldorf stavano per sostenere gli esami di fine corso.
Goetheanismo
Il tema centrale del lavoro dello Steiner è la percezione interiore del mondo spirituale e la spiritualizzazione di ogni campo dell’attività umana. Fin dall’età di diciannove anni, Steiner soffriva per la dissacrazione del mondo determinata dal progresso economico, dalla tecnologia, dalla scienza naturale e dalla filosofia critica. Nelle intime profondità del suo essere, ancora percepiva la certezza di un universo spirituale che era stato presente nei tempi antichi. All’inizio dei suoi studi, verosimilmente di scienza naturale, scriveva ad un amico:
“L’anno scorso il mio sforzo era scoprire se le parole di Schelling sono reali, vale a dire che una meravigliosa facoltà nascosta risiede in ciascuno di noi e ci permette di ritirarci dall’agitazione del presente immediato nella nostra interiorità, e di osservare l’eterno intorno a noi nelle sue manifestazioni immutabili. Ho creduto, ed ancora credo, di avere con certezza scoperto quella facoltà interiore in me.Già da molto tempo ritenevo che fosse così”
Nei suoi scritti pre-Teosofici, Steiner tenta di giustificare questa esperienza mistica solitaria con la teoria della conoscenza, opponendosi intenzionalmente all’atteggiamento critico di Kant che conduce alla limitazione dell’esperienza obiettiva. Al contrario, Steiner parte dalla premessa che tutto ciò che è necessario per spiegare il mondo è accessibile al pensiero umano oltre i confini della conoscenza disegnati da Kant. Steiner crede che il pensiero manifestato nelle idee sia l’essenza dell’universo. L’intenzionale sforzo cognitivo provoca un costante avvicinamento al fondamento del mondo. Un essere spirituale è un’emanazione di un organismo del mondo. Il pensiero umano è la sua manifestazione più alta e perfetta. Le idee eterne si rendono manifeste nel pensiero. Attraverso la percezione intellettuale l’uomo può avvertire direttamente le idee e quindi riunirsi disinteressatamente con il fondamento dell’universo. La teoria conoscitiva del giovane Steiner è contemporaneamente un’ ontologia e una cosmogonia, una regressione al movimento ingenuo pre-moderno di realismo universale. Lo scopo è mostrare all’uomo il suo compito e la sua posizione nell’universo con un processo di auto-riflessione ed accertare che con il processo di pensiero l’uomo […] può raggiungere qualcosa che una volta possedeva per una fede rivelata, vale a dire l’appagamento dell’intelletto.
La reintroduzione di un’obiettiva ed idealistica visione del mondo inoltre spiega l’interesse di Steiner nella ricerca naturale condotta da Goethe. Contrariamente alla scienza naturale sperimentale basata sull’analisi causale, Goethe ha cercato l’unità universale della natura nella sua morfologia idealistica. Nei fenomeni originali della natura o negli archetipi del mondo delle piante e degli animali, ha scoperto la sequenza delle manifestazioni di un contenuto spirituale cui l’uomo è capace di dare espressione intenzionale nel suo microcosmo.
Questo Goetheanismo metafisico, con il relativo antropomorfismo implicito, è la prima risposta dello Steiner alla sua domanda romantica fondamentale: come possiamo oltrepassare l’intelletto, usando il nostro intelletto, per dare espressione alla dimensione spirituale invisibile?
Come i primi autori romantici, la critica di Steiner della modernità cerca la riconciliazione tra scienza, religione ed arte, una nuova mitologia culturale che deriva dal potenziamento del processo di pensiero fino a che esso diventa l’esperienza intuitiva della conoscenza originale. La sua seconda risposta, che prende la forma di teosofia esoterica piuttosto che di filosofia sistematica, risiede nella scienza morale antroposofica. Quest’ultima fu poi la base principale per la sua antropologia educativa.
Antroposofia
Steiner concepisce l’antroposofia come forma estesa di conoscenza scientifica che conduce dallo spirituale che è nell’uomo stesso alla dimensione spirituale dell’universo, come una forma di misticismo razionalizzato. Alla normale conoscenza scientifica del mondo fisico aggiunge la conoscenza di un altro mondo spirituale che è dapprima invisibile e giace al di sopra dei sensi. La premessa principale dello Steiner è l’esistenza dietro il mondo visibile di un mondo invisibile che è nascosto in un primo tempo ai sensi ed al pensiero che a quei sensi è collegato; l’uomo è capace di penetrare in questo mondo nascosto sviluppando le abilità che sono dormienti.
La seconda asserzione dello Steiner è che con l’esercizio meditativo del proprio organo di cognizione, ciascun individuo può acquistare la capacità di progredire ad un più alto piano universale: l’Uomo acquista la conoscenza dei mondi superiori quando raggiunge una terza condizione mentale, oltre alle condizioni di sonno e di veglia.8 In questa nuova condizione, tutte le impressioni dei sensi sono eliminate, anche se è mantenuta la coscienza completa. Nel corso della sua preparazione, l’allievo spirituale pone da parte la forma concettuale paralizzata del pensare quotidiano e oltrepassa una fase immaginativa ed ispirativa fino alla fase intuitiva di visione precisa e libera. Dopo che l’anima è diventata un vaso vuoto, avverte una fusione con l’universo intero, una condizione di unità con il mondo, ma senza perdere la propria essenza.9 L’organo di cognizione ora può avvertire la logica vivente del mondo spirituale ed il relativo ordine cosmico.
Le leggi di base di questo mondo spirituale occulto sono i processi della reincarnazione e del karma, e la correlazione fra il macrocosmo ed il microcosmo. Steiner usa queste leggi per arrivare ad una completa spiegazione dello sviluppo dell’universo e della storia della vita di ciascun individuo. Dal punto di vista di Steiner e dei suoi fautori, l’universo e l’uomo provengono da un unico atto creativo spirituale primordiale. Nel percorso di incarnazione fisica in sette età planetarie del mondo o di reincarnazione dell’uomo nelle diverse innumerevoli vite, il mondo e l’uomo si riuniscono ancora con lo spirituale.
La cosmogonia dello Steiner prende la forma di base del mito gnostico: l’uomo deve distaccarsi dalla sua condizione terrena e perdere la schiavitù dalle cose materiali così che l’anima ed il mondo possano accrescersi fino all’auto-redenzione e fondersi ancora una volta con le origini divine spirituali che entrambi portano al loro interno.
L’uomo moderno vive nella quarta fase planetaria di sviluppo della terra che richiede un’esperienza di individualizzazione e di nuova spiritualizzazione dell’individuo. La fede in Gesù Cristo può essere utile in questa fase di sviluppo. Gesù non è visto da Steiner principalmente come figura storica ma piuttosto come essere solare cosmico. Come reincarnazione congiunta degli spiriti di Buddha e Zarathustra, rappresenta la loro saggezza religiosa. La sua morte sacrificale ha indotto queste forze a fluire nel mondo. Da quell’evento, esse hanno reso più facile per l’uomo trovare il percorso verso il mondo dello spirito all’interno della sua civiltà secolarizzata e materialistica.
Così ciascun individuo ha un nucleo spirituale che scende prima della nascita dai mondi spirituali e si unisce all’involucro fisico e mentale; alla morte si stacca dall’uomo per manifestarsi ancora nella sua prossima vita sulla terra. Nella reincarnazione seguente ed in conseguenza del karma, cioè l’intreccio delle successive vite, l’anima riprende il filo delle attività dalla vita precedente. Steiner vede il karma come domanda di sviluppo individuale, così proseguendo le idee espresse dall’idealista tedesco E.G. Lessing.
Nell’antroposofia di Steiner, la legge della reincarnazione conduce ad una comprensione fondamentalmente mutata di morte e nascita, dell’esperienza storica e sociale. Nel bimbo neonato, i genitori incontrano un essere primordiale, un individuo con disposizioni sconosciute che non può ancora esprimere nella sua nuova incarnazione fisica. L’educazione si trasforma in un aiuto alla incarnazione, per assistere ed armonizzare lo sviluppo dell’essere spirituale nella forma fisica determinata dai fattori genetici e morali e definita dal karma anche prima dell’atto stesso della nascita.
Dove il concetto della probabilità fino ad ora era stato usato per descrivere gli eventi della vita, esiste nella realtà una rete di debiti e di rapporti irrisolti provenienti dalle esistenze precedenti.
La seconda legge fondamentale del mondo spirituale è l’analogia microcosmica: l’uomo rappresenta il mondo come un microcosmo, mentre il mondo è l’uomo su una scala ampia, cioè il macranthropos. La gerarchia dei regni naturali -minerale, vegetale, animale ed umano- rappresenta un ordine ascendente verso la spiritualità. Come coronamento della creazione, l’essere umano unisce tutte e quattro le forme dell’esistenza o forze cosmiche attive all’interno di se stesso. La dottrina dell’essere conduce anche ad una teoria evolutiva (o più precisamente di emanazione): gli animali, le piante ed i minerali si sono gradualmente separati dalla loro unione con l’essere umano ma rimangono intimamente collegati a lui. Il mondo dei minerali è in un certo senso la parte solida dell’uomo che si è fermato alla fase di sviluppo universale di Saturno. Le piante sono state generate dalla parte vegetativa eterica dell’uomo che non ha progredito oltre la fase del sole. Per concludere, gli animali sono manifestazioni del corpo umano che già era dotato di un corpo animico animale nella fase della luna; soltanto non sono riusciti a seguire il processo successivo di incarnazione della componente spirituale dell’uomo.
Questi regni naturali espulsi dal processo della creazione dell’uomo oggi si levano in piedi di fronte all’uomo, non come cose estranee ma come esseri che sono collegati intimamente con lui. La medicina omeopatica e l’arte di guarigione naturale di Steiner, l’insegnamento scientifico ed ecologico naturale erogato nelle scuole di Steiner, sono basati su questa teoria primigenia e pre-moderna di un universo in cui tutte le cose sono una.
Nel metodo antroposofico, la natura umana è presentata come combinazione genetica di quattro forze o elementi cosmici: il corpo fisico che è il solo visibile e nel quale si applicano le leggi meccaniche del regno minerale; secondariamente, nascosto, il corpo eterico o vitale, in cui le forze di sviluppo e della riproduzione sono attive proprio quanto lo sono nel regno vegetale; in terzo luogo, l’occulto corpo astrale o sensibile che porta le forze animali degli istinti, dei desideri e delle passioni; e, in quarto luogo, il corpo umano individuale che è costantemente reincarnato e raffina e interpreta gli altri elementi con la propria essenza.
Questi quattro corpi, sostanze o campi di forza sono la chiave più importante per giungere alla comprensione antroposofica dell’uomo e del mondo. Molti fenomeni sono attribuiti dall’antroposofia all’azione del quattro e quindi apparentemente spiegati, per esempio i quattro elementi, le quattro stagioni, i quattro temperamenti, le quattro fasi di conoscenza, etc.Nei suoi scritti successivi, Steiner aggiunge una struttura tripartita della natura umana che è governata dalla vecchia triade spirituale di pensiero, sentimento e volontà.
Guardando indietro, il processo romantico di pensiero di Steiner è cominciato come teoria della conoscenza, ripresa ampiamente da Fichte e Schelling, con l’auto-percezione intellettuale del pensiero. Si è conclusa come una visione del mondo Antroposofica occulta, con una nuova mitologia. Il processo di pensiero è stato ora trasformato nell’eterogeneità di un rapporto mitico, magico del mondo in cui il corpo umano si trasforma in un fattore nella storia della salvezza.
Il paradosso dell’Antroposofia risiede nel fatto che qualcosa che è in realtà un mito di second’ordine, si è affermato in nome della scienza. La presenza universale dell’anima, numeri simbolici, magiche analogie, la logica vivente delle immagini di Steiner, sono un tentativo di riabilitare il pensiero mitico e la vita rituale in una civiltà governata dalla scienza.
Il fondamento antropologico dell’educazione
Le idee di base di Steiner sull’educazione sono state concepite nel periodo fra il 1906 ed il 1909 in un modo che all’inizio esse avevano tratti naturalistici: dall’essenza dello sviluppo dell’individuo, le idee sull’educazione crebbero, per così dire, spontaneamente. Tuttavia, contrariamente al percorso preso da Dewey e da Montessori, che hanno cercato di fondare la loro Nuova Educazione sulle idee recenti della psicologia empirica del bambino, Steiner ha basato il suo programma educativo interamente sulla sua antropologia spiritualistica cosmica: se vogliamo riconoscere l’essenza dell’individuo nel suo sviluppo, dobbiamo partire da una considerazione della natura occulta dell’uomo in quanto tale.
Per lo Steiner Goetheanista, l’uomo è un microcosmo in cui tutte le forze o le idee che determinano le fasi di maturazione della natura sono manifeste. Lo sviluppo del bambino e dell’adolescente è concepito come un processo di crescita e di metamorfosi in cui le forze cosmiche vegetative, animali ed intellettuali si sviluppano in fasi successive. Nello schema di Steiner, il dramma della crisi, la trasformazione e la rinascita si rivelano nel manifestarsi dei cambiamenti del bambino, secondo il ritmo cosmico di periodi di sette anni.
Alla fine dei primi sette anni, la struttura dell’organismo del bambino è stata completata dalle forze eteriche di sviluppo dalle punte dei piedi ai nuovi denti. Queste forze fisiche di sviluppo sono ora nate, o meglio si sono metamorfosate nelle forze dell’apprendimento; il bambino sviluppa i propri sensi interni ed è pronto per la scuola.
Nel secondo periodo di sette anni, forze spirituali astrali che sono ancora nascoste, formano il mondo degli interessi, passioni ed emozioni. Queste forze astrali sono liberate alla maturità sessuale e sono trasformate nelle abilità di giudizio e di pensare astratto. Queste ultime aiutano poi le forze ancora nascoste dell’io a raggiungere la maturità intellettuale e sociale, che si realizza con la nascita della personalità individuale alla conclusione del terzo periodo di sette anni.
In questa prospettiva, Steiner quindi concepisce lo sviluppo nel senso platonico come un processo di crescita a rigorose tappe successive. In primo luogo i sensi esterni sono formati dall’imitazione attiva e successivamente i sensi interni dall’immaginazione imitativa. A seguito di questa, le categorie razionali sono sviluppate dal pensiero personale, mentre le idee dell’universo sono infine riflesse nella personalità individuale.
Steiner come teosofo vede lo sviluppo educativo del bambino come qualcosa di simile al processo di reincarnazione. Un io spirituale eterno penetra in un nuovo corpo e lo modella—in un ciclo di sette anni—passando dalla testa, attraverso il cuore, fino alle mani. Il terzo periodo di sette anni comincia quando questo io spirituale ha assunto la direzione del corpo intero giù fino alle estremità. La spiritualizzazione dell’anima e del mondo concettuale può ora cominciare.
I concetti di sviluppo e di personalità sono le due pietre angolari della teoria educativa dell’uomo di Steiner. Il suo concetto di personalità si pone inoltre in opposizione alla ricerca psicologica contemporanea che ha seguito una tendenza empirica: sullo sfondo della sua visione spirituale del mondo, unisce ancora una volta le forze con la vecchia dottrina europea dei quattro temperamenti. Il carattere unico di uno specifico essere umano deve potersi descrivere precisamente con uno dei quattro tipi di umori definiti da Galeno: melanconico, flemmatico, collerico e sanguinico. Ciascuno di questi quattro temperamenti rappresenta un tipo psicofisico completo, riconoscibile psicologicamente dal genere di stimoli cui l’individuo è più ricettivo e, fisicamente, dalla configurazione del corpo.
Steiner credeva che un temperamento particolare fosse modellato dalla dominanza di uno delle quattro forze cosmiche (fisiche, eteriche, astrali, spirituali) nel corso della reincarnazione. Un compito importante dell’educazione è quindi armonizzare ed equilibrare le tendenze polarizzate del temperamento.
In breve, il concetto di Rudolf Steiner di educazione non ha né un fondamento etico-filosofico (come nel caso di Kant e Herbart), né una dimensione socio-culturale (come in Durkheim e Dewey), e nemmeno una origine psicologica empirica (come in Claparède e Montessori). È dedotto dalla neomitologia Antroposofica ed ha un carattere metaforico. Alla luce della sua interpretazione del microcosmo, l’educazione prende la forma di crescita e di metamorfosi—l’educatore è un giardiniere ed una persona che ne modella altre. Dalla fede nella reincarnazione proviene l’immagine di una educazione come sussidio all’incarnazione e al risveglio spirituale—l’educatore diventa un sacerdote ed una guida delle anime della gente. La teoria dei quattro temperamenti porta al compito educativo di creare armonia—l’educatore allora è inteso come maestro dell’arte della guarigione. Con queste metafore organologiche di lasciare il bambino crescere e guarire e con la metafora religiosa del risveglio, con queste vérités à faire, Steiner ha costruito gli strumenti che ancora oggi sono usati da insegnanti e educatori nelle sue scuole ed asili.
Estratto da:
http://www.liberascuola-rudolfsteiner.it/main/home/main.asp?mode=m3&ida=177