Corea del Sud: un’altra setta religiosa causa nuovo focolaio di coronavirus.

Agosto 2020

Covid, setta religiosa e populista causa la nuova emergenza in Corea del Sud

di Mauro Evangelisti

 

Altro che movida, in Corea del Sud a causare il picco di nuovi casi di coronavirus è la religione. Più precisamente una delle chiese cristiane non cattoliche, delle sorte di sette, molto popolari nel paese asiatico che già erano state la causa di uno dei primi focolai in primavera. A marzo Lee Man Hee, fondatore e leader spirituale della Chiesa di Gesù Shincheonji, era stato incriminato perché nel corso delle funzioni della sua setta si era moltiplicato il contagio e lui aveva nascosto i nomi dei seguaci infettati, ostacolando dunque l’opera di contrasto dell’epidemia.

La Corea del Sud successivamente è stato uno dei Paesi modello nel arginare l’epidemia, senza arrivare mai al lockdown, ma con grande capacità di tracciamento e chiusure mirate ogni volta che i casi aumentavano. Ieri però c’è stato un picco di 279 nuovi positivi, mentre il giorno prima erano stati 166. Da cinque mesi la Corea del Sud non superava i 200 casi in 24 ore. Bene, almeno 193 sono fedeli di un’altra setta, la Sarang Jeil, il cui leader, un conservatore e populista, molto conosciuto nel Paese che si oppone al governo in carica, ha contestato la necessità di isolamento per chi risultava positivo (o per chi aveva avuto contatti con un positivo). Si tratta del reverendo Jun Kwang-hoon, già arrestato a febbraio per aver violato le leggi elettorali, che di fronte a nuovi casi positivi tra i suoi fedeli ha sostenuto: «Hanno diffuso il virus nella mia Chiesa».

Ha invitato i suoi fedeli a non isolarsi e, dopo che il governo ha bloccato una sua manifestazione di massa, ha partecipato a un’altra protesta, di un altro gruppo conservatore. Insieme a lui, molti suoi fedeli, tutti senza mascherina. Morale: ora la Corea del Sud, dopo essere stato un paese modello nel contrastare la diffusione del virus, si trova di nuovi nei guai grazie a queste spinte conservatrici delle sette religiose.

 

FONTE: IL MESSAGGERO

https://www.ilmessaggero.it/mondo/corea_sud_coronavirus_setta_religiosa_chiesa-5407547.html

 

Chiesa Sarang Jeil a Seul: 300 positivi covid ai mega-raduni. La Corea processa il pastore presbiteriano

Chiesa di Sarang Jeil a Seul: 300 positivi

Oltre 300 persone legate alla chiesa Sarang Jeil di Seul sono risultate positive al coronavirus.

Le autorità in Corea del Sud hanno deciso di denunciare il pastore capo della Chiesa Sarang Jeil  Jun Kwang-hoon, per aver ignorato le misure anti-Covid-19 e organizzato comunque maxi-assembramenti. Lo riferisce la Cnn.

Oltre 4.066 hanno frequentato la chiesa di recente secondo la polizia ma di queste 550 non hanno lasciato i propri contatti e 495 non hanno risposto al telefono.
Chiesa Sarang Jeil, 1027 test, 305 positivi

Delle persone che hanno frequentato di recente la chiesa protestante di Sarang Jeil, a Seul, 1.207 sono state sottoposte al test del coronavirus e 305 sono risultate positive.

Le altre aspettano di effettuare l’esame. In una conferenza stampa oggi, gli avvocati della chiesa e del reverendo hanno assicurato di aver sempre collaborato con le autorità.

E hanno annunciato che faranno causa al governo per diffamazione.

Il governo di Seul ha spiegato che a tutte le 7.560 chiese della capitale è stato vietato di tenere grandi assembramenti a causa della pandemia di Covid.

Ad eccezione delle messe settimanali durante le quali i fedeli devono mantenere il distanziamento sociale.

Il governo sudcoreano ha chiesto a tutti coloro che hanno partecipato al maxi raduno di mettersi in quarantena. Intanto il vice ministro della Sanità Gang-lip ha annunciato che sono stati identificate e isolate 3.400 persone.

Positivo al coronavirus anche il leader della chiesa Sarang Jeil.

Che è una comunità presbiteriana che conta 80mila membri.

Metà contagi a Seul, che ospita la metà dei 51 mln di abitanti del Paese

La Corea del Sud si trova in un “momento critico” nella battaglia contro il Covid-19, ha detto il primo ministro Chung Sye-kyun dopo la segnalazione di 166 nuovi casi, la cifra giornaliera più alta dall’inizio di marzo, per un totale di 15.039 e 305 morti.

Le autorità hanno individuato la maggior parte dei nuovi casi nella regione di Seoul, che ospita metà dei 51 milioni di abitanti del Paese.

Colpita in modo violento dal coronavirus nelle fasi iniziali della pandemia, la Corea del Sud è diventata un modello su come combatterla. (fonte Ansa)

 

FONTE: Blitz Quotidiano

Chiesa Sarang Jeil a Seul: 300 positivi covid ai mega-raduni. La Corea processa il pastore presbiteriano

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