Interrogazione parlamentare: fenomeno settario e caso Roberta Repetto.

ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/02805

Dati di presentazione dell’atto

Legislatura: 19

Seduta di annuncio: 292 del 14/05/2024

Firmatari

Primo firmatario: ASCARI STEFANIA

Co-firmatario: CHERCHI SUSANNA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE

Destinatari

Ministero destinatario:

  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DELL’INTERNO

Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 14/05/2024

Stato iter: 

IN CORSO

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02805

presentato da

ASCARI Stefania

testo di

Martedì 14 maggio 2024, seduta n. 292

  ASCARI e CHERCHI. — Al Ministro della salute, al Ministro della giustizia, al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che:

il fenomeno delle cosiddette sette è stato oggetto di ripetute analisi da parte del Consiglio d’Europa che ha adottato dedicate risoluzioni e raccomandazioni;

tuttavia, il nostro Paese non risulterebbe, a oggi, avere recepito alcuno dei precetti contenuti;

rispetto a una piaga sociale che si stima coinvolga tra i due e i quattro milioni di cittadini italiani, la mancanza di approfondimenti istituzionali, tenuto conto anche del grave vulnus normativo venutosi a determinare a seguito della pronuncia di incostituzionalità dell’ex delitto di plagio, appare fortemente preoccupante;

si osserva che altri Paesi europei, anche alla luce della pervasività e del diversificarsi del fenomeno, hanno provveduto ad approntare adeguate misure d’intervento;

tra questi, la Francia ha recentemente approvato una legge volta a rafforzare l’azione di contrasto alle derive settarie, che introduce i nuovi reati di «soggezione psicologica» e «istigazione all’astensione o all’abbandono delle cure mediche»;

nel nostro Paese il solo rapporto ufficiale che ha realizzato un censimento dei vari gruppi individuando anche i possibili pericoli e le connessioni criminali, risulta datato 1998;

sono di questi giorni inquietanti vicende tra cui la mattanza di Altavilla Milicia, consumatasi in un contesto di palese fanatismo religioso e la sconcertante sentenza di assoluzione di Paolo Bendinelli, leader carismatico del Centro olistico Anidra, in relazione al decesso per melanoma metastatico di Roberta Repetto, giovane professionista Chiavarese frequentatrice di tale struttura in cui si praticavano discipline per il benessere e la salute prive di ogni evidenza scientifica;

la donna era deceduta per le metastasi insorte a seguito dell’asportazione di un nevo eseguita su un tavolo da cucina del centro olistico ed effettuata senza anestesia né esame istologico, alla presenza di Bendinelli;

secondo la perizia medico-legale disposta dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Genova, redatta dal professor Giancarlo Di Vella e dal dottor Vincenzo Villari, il rapporto instauratosi tra il maestro spirituale e la signora Repetto, nonché le dinamiche interne al gruppo, risulterebbero analoghe a quelle delle cosiddette psico-sette;

per la Corte d’appello d’assise, la donna avrebbe invece deciso in piena libertà i tempi, luoghi e modalità dell’operazione evitando di ricorrere alla medicina allopatica anche al successivo manifestarsi di dolori ingravescenti, preferendo affidarsi a pseudo-trattamenti suggeriti dal centro, quali bagni purificatori nel fiume, tisane zuccherate, meditazione, e altro;

per quanto di conoscenza, per i giudici, che pure hanno confermato la venerazione della donna verso il maestro spirituale e atteggiamenti passivizzanti nei suoi confronti, talune sue condotte non risulterebbero conciliabili con l’ipotizzata dipendenza psichica, tra cui le «comprovate forme tangibili di indipendenza dal centro olistico», quali il lavoro presso l’agenzia immobiliare famigliare, la partecipazione a conferenze o viaggi, e altro;

spazzando via ben 58 pagine di perizia medico-legale, la pronuncia, pur senza entrare nel merito, appare all’interrogante del tutto miope e verosimilmente ancorata alle ormai vetuste considerazioni espresse dalla Corte costituzionale nella sentenza 96/1981;

un crescente numero di ricerche, in particolare nell’ambito delle neuroscienze cognitive e della psicologia clinica, ha gettato nuova luce sulla comprensione dei processi mentali e del comportamento umano, dimostrando come gli individui non abbiano esitato a compiere azioni del tutto irrazionali, compreso darsi la morte o infliggerla ad altri su istigazione dei propri leader, pur godendo di una certa libertà di azione fuori dal sistema auto-sigillante di gruppi manipolativi –:

se non si ritenga necessario e urgente adottare un piano di informazione e prevenzione di tali fenomeni;

se nell’ambito della sanità sia o meno stata realizzata attività di monitoraggio finalizzata a valutare i rischi rappresentati da gruppi che propongono percorsi pseudo-terapici e pseudo-curativi e come eventualmente si intenda procedere a tutela dei connazionali;

se non si reputi necessario, per quanto di competenza, approfondire le vicende esposte in premessa.
(4-02805)

FONTE: Camera dei Deputati

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