APOLOGETI DELLE SETTE E BISPENSIERO. Risposta de dott. Luigi Corvaglia alla replica del FOB (European Freedom of Belief)

RISPOSTA ALLA REPLICA DEL FOB

Il 29 Novembre sulla  pagina de l’Opinione è stato pubblicata una replica al mio articolo di pochi giorni prima (Apologeti delle sette e bispensiero) da parte del “Consiglio Direttivo di FOB”.

Il lettore che avesse avuto la ventura di leggere entrambi gli scritti ne sarà rimasto probabilmente perplesso e confuso. Ne avrebbe ben donde, vista la scarsa attinenza fra i due testi. Infatti si ha la netta sensazione che il direttivo FOB replichi ad un interlocutore pregiudizialmente costruito.

A questo personaggio di fantasia si imputa, per esempio, di non essere “in grado di fornire una sola definizione di setta o di culto abusante” mentre il sottoscritto non ha neppure provato a cimentarsi in una simile impresa. Ciò per il semplice motivo che non era quello l’oggetto del mio articolo.

Similmente, questo individuo avrebbe prodotto delle “affermazioni in merito ai culti e al lavaggio del cervello” che sarebbero state “smentite ufficialmente dalla comunità scientifica internazionale”.

E’ curioso. Nel mio articolo, scrivevo proprio che gli “apologeti delle sette” tendono a concentrarsi sul momento della persuasione, cioè, appunto, a confutare l’esistenza di tecniche di manipolazione mentale, quando, invece, il tema importante è quello della finalità della persuasione stessa.

Nella loro replica, in  pratica, essi confermano questa mia osservazione. Più che una risposta, dunque, quella del FOB pare una piccata reazione, neppure troppo composta o particolarmente a fuoco. E si che vi si è impegnato l’intero Consiglio Direttivo…

Ciò detto, è bene rimarcare che pur avendo reagito ad affermazioni inesistenti, il Direttivo di FOB si è guardato bene dal rispondere alle poche obiezioni  che erano state realmente poste. In altri termini, sfrondato il campo dal fumo che talvolta è utile creare per impedire alla gente di cogliere distintamente ciò di cui si stia parlando, rimane senza risposta nella replica del FOB l’obiezione fondamentale posta nel mio articolo, cioè il fatto che la difesa della sospensione della libertà e della democrazia all’interno di alcuni culti non possa essere definita una battaglia liberale. Punto.

Il testo a mia firma voleva esclusivamente esprimere questo e non aveva velleità di produrre definizioni, né di discettare su temi controversi come il “lavaggio del cervello” e men  che mai lanciarsi in apologie della repressione poliziesca.

A questo punto, però, intendo introdurre l’insolita pratica di rispondere con puntualità alle affermazioni della mia controparte.

Cominciamo col dire che la FECRIS, Federazione Europea dei Centri di ricerca e Informazione sul Settarismo, sprezzantemente definita dal FOB “organizzazione francese, la quale ha suscitato non poche preoccupazioni in Europa per le minacce alla libertà di religione e credo” è una ONG a statuto partecipativo presso il Consiglio d’Europa e a statuto consultivo presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite, mentre le asserite “preoccupazioni per la minaccia alla libertà di religione e credo” vengono  dalle denunce della rete di apologeti delle sette e di movimenti internazionalmente controversi, quali Scientology.

E’ curioso, tra l’altro, notare che del Consiglio Direttivo della FOB che firma l’articolo fa parte anche la dottoressa Di Marzio, membro dell’ ICSA (International Cultic studies Associaction), nota associazione americana di studio sulle sette che è una corrispondente proprio della stessa FECRIS!

Lasciando comunque da parte le incongruità ed ambiguità che non tocca al sottoscritto districare, ritengo doveroso informare il perplesso lettore che è nota l’attività della lobby a favore delle sette in ambiti istituzionali nazionali e internazionali.

Il rapporto ufficiale del 2007 (http://www.derives-sectes.gouv.fr/publications-de-la-miviludes/rapports-annuels/rapport-annuel-2007) della MIVILUDES, la Missione Interministeriale del governo francese di Vigilanza e Lotta alle derive Settarie descrive, ad esempio, la strumentale azione di esponenti di questi gruppi di pressione presso la annuale Conferenza all’ufficio ODHIR dell’OSCE come emblematica della strategia di influenza sulle Istituzioni e, al contempo, di delegittimazione di tutte le realtà che si occupano del fenomeno del settarismo abusante e criminale in termini critici.

In particolare, in questi ambiti, sono state presentate dichiarazioni atte a sostenere l’esistenza nel nostro Paese di pericolosi scenari di intolleranza verso le minoranze religiose e spirituali organizzate. Il lettore non se ne sarà avveduto, ma egli vive in una regime illiberale dominato dall’Inquisizione da almeno 15 anni  (https://www.youtube.com/watch?v=I_hvnvAIHf4), anzi, no,  30 (http://www.dimarzio.info/it/articoli/liberta-religiosa/376-preoccupazione-per-il-rapporto-rudy-salles.html). Sarà, ma a tal proposito, è bene ricordare, che fra gli altri,  la senatrice Alberti Castellati ha denunciato in un atto di sindacato ispettivo l’azione di taluni soggetti che sono oggi membri del FOB, e, a proposito delle denigratorie affermazioni sul nostro Paese, descritto come luogo di discriminazione e intolleranza religiosa, ha  affermato che ”lo scenario presentato nelle dichiarazioni presso l’OSCE non trova, di fatto, alcun concreto riscontro nella realtà”.

Immaginario lo scenario, immaginario l’interlocutore, ad essere concreta rimane la realtà incontrovertibile della sofferenza di individui e famiglie che hanno incontrato sul loro cammino gruppi abusanti e totalitari, nei confronti dei quali si può essere solo nemici oppure complici.

Tertium non datur.

Niente modifica questa sostanza, non la stimolazione del riflesso libertario attuato evocando la distopia di “uno Stato che operi un controllo assoluto sulle religioni” e che è l’opposto di quanto associazioni laiche come quelle che costituiscono la FECRIS si propongono, non gli spostamenti del discorso per evitare di rispondere a obiezioni argomentate,  non gli artifici retorici buoni per pubblici sprovveduti, non la creazione di fumo o gli specchietti per allodole liberali, e neppure i giochi delle tre carte con le parole che, come tutti i i trucchi, non bisognerebbe mai ripetere troppe volte davanti allo stesso pubblico.

Dr. Luigi Corvaglia

Presidente CeSAP ONLUS

FONTE: CeSAP

http://www.cesap.net/chi-siamo/attivita-cesap/20-comunicati-stampa/3451-risposta-alla-replica-del-fob

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