COMUNITA’- SETTA IL FORTETO Condanna definitiva per il Profeta abusatore. Il presidente dell’Associazione delle Vittime: per noi non è finita. E ancora non parte la Commissione bicamerale d’inchiesta

6 Novembre 2019

La Cassazione conferma 14 anni a Fiesoli per gli abusi sui minori del Forteto

forteto fiesoli abusi minori  

Condanna definitiva per Rodolfo Fiesoli a 14 anni e 10 mesi di reclusione. Lo ha deciso la quarta sezione penale della Cassazione confermando stasera la sentenza con cui la Corte d’appello di Firenze, in sede di rinvio, aveva ricalcolato la pena per l’ex ‘guru’ della comunità Forteto, accusato di abusi su minori e maltrattamenti. Fiesoli ora dovrà tornare in carcere. Confermata anche la condanna a 6 anni e 4 mesi per Daniela Tardani, altra imputata nel processo.

La Cassazione ha infatti rigettato i ricorsi presentati dai due imputati, come sollecitato oggi anche dalla procura generale. La Suprema Corte (terza sezione penale), si era già occupata di questo processo nel dicembre 2017, quando, confermando in buona parte la sentenza di condanna emessa della Corte di appello di Firenze nel luglio 2016 e i risarcimenti alle parti offese, aveva pero’ disposto l’annullamento con rinvio limitatamente a uno degli episodi di violenza sessuale contestati a Fiesoli.

Cos’è il caso Forteto

Un caso giudiziario, ma anche politico e sociale quello del Forteto. Una comunità nata negli anni ’70, quando un gruppo di giovani pratesi, capitanati da Rodolfo Fiesoli, decide di mettersi insieme e coronare un sogno. Lavorare senza padroni, tutti uguali. Un’ideologia che attrae, e infatti quel manipolo di ragazzi, che trovano la loro collocazione definitiva in Mugello, oltre a far cooperativa iniziano ad accogliere anche giovani disagiati, raccoglie molti plausi. Il primo intoppo è del 1978: su Fiesoli e sul suo braccio destro, Luigi Goffredi, piovono le prime accuse di abusi. E la storia si ripeterà, alla vigilia del Natale del 2011, quando il ‘profeta’, così si fa chiamare Fiesoli, viene nuovamente arrestato.

Ma tra il 1985, l’anno in cui per i primi abusi del 1978 la Cassazione emette una condanna definitiva, e il clamoroso arresto del 2011, il Forteto è diventato una realtà cooperativa solida e molti altri ragazzi minori gli vengono affidati. E saranno proprio i ragazzi affidati, hanno stabilito le sentenze, a diventare vittime di Fiesoli.

Con l’ausilio dei suoi fedelissimi, il profeta ha imposto nel Forteto regole simili a una setta, praticando umiliazioni pubbliche – con la cosiddetta pratica dei ‘chiarimenti’ – e con il pretesto di ‘togliere la materialità’, i giovani ospiti sarebbero stati abusati anche sessualmente. Com’è stato possibile che, per tanti anni accadesse, in una struttura a contatto con le istituzioni e vicina alla politica? Se lo sono chiesto anche due commissioni regionali d’inchiesta aperte in Regione.

C’è anche il via libera a una commissione parlamentare, sul caso Forteto, ma non ha ancora dato il via ai lavori. Poi c’è il capitolo giudiziario. Nell’ottobre dello scorso anno, Fiesoli è stato condannato a 14 anni e 10 mesi. Dopo i domiciliari del 2011, e una breve detenzione nel limbo tra una Cassazione e un’altra, Fiesoli è libero. Non vive più in Mugello ma ad Aulla. All’ultima condanna, appellata in Cassazione dai suoi legali, si è arrivati dopo un iter complicato, anche se in ogni giudizio ha sempre retto l’impostazione del pubblico ministero fiorentino Ornella Galeotti. Fiesoli ha incassato due pesantissime condanne, 17 anni e mezzo in primo grado, 15 anni e 10 mesi in appello. Nel dicembre del 2017, la Cassazione ordinò però un ricalcolo della pena, rimandando ai giudici dell’appello il processo.

Tribunale che stabilì la condanna a 14 anni e 10 mesi per effetto di alcune prescrizioni. Anche il processo di primo grado subì un lungo stop per la ricusazione del giudice da parte degli imputati. Ricusazione prima accordata dalla corte d’Appello, poi ribaltata dalla Cassazione. Dopo alcuni mesi di stop, il processo riprese, davanti allo stesso tribunale “riabilitato” dalla Suprema Corte.

FONTE: Agi

https://www.agi.it/cronaca/forteto_fiesoli_abusi_minori-6501183/news/2019-11-06/

Forteto, le vittime parlano dopo la sentenza: “Soddisfatti a metà, c’è ancora molto da fare”
Sergio Pietracito e Marika Corso raccontano le loro reazioni dopo la condanna del “profeta”

di Alessia Benelli

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Sergio Pietracito Presidente Associazione delle Vittime del Forteto (foto di repertorio)
Sergio Pietracito è stato il primo grande accusatore del sistema Forteto all’apertura del dibattimento del maxi-processo. A 18 anni entrò nella comunità credendo di vivere un’esperienza unica. Pochi anni dopo, comprendendo le dinamiche che caratterizzavano il Forteto – una forte misoginia, i terribili chiarimenti davanti alla comunità, gli affidamenti continui di minori disabili (i cosiddetti ‘catorci’ secondo Rodolfo Fiesoli) e le molestie sui minori – si allontanò.  A metà anni Novanta Sergio fuggì in Olanda per farsi una nuova vita, per poi tornare nel Mugello dove gestisce con la moglie un’azienda agricola.Per lui, presidente dell’Associazione delle vittime del Forteto, la sentenza di ieri è una vittoria al 50 per cento. “Non è finita per noi, cioè Rodolfo ne ha inventate di tutti i colori per non finire in carcere. Fiesoli è stato condannato a 14 anni e 10 mesi e per Daniela Tardani la condanna è di 6 anni e 4 messi, adesso andranno in carcere. Per Luigi Goffredi, braccio destro di Fiesoli, tutto è però caduto in prescrizione. Goffredi vive nella casa del Forteto e si muove liberamente in Mugello. Nella casa di Riconi ci sono ancora unatrentina di persone che rispondono alla filosofia di Fiesoli”.
Pietracito continua parlando della realtà economica del Forteto: “Spero che subentri una nuova società o un’altra cooperativa per salvare l’azienda agricola, i produttori di latte e i lavoratori esterni (estranei alla setta) visto che il brand del “Forteto” ormai è associato a fatti di cronaca bisognerebbe cambiarlo”. “Intanto il Commissario sta lavorando bene sebbene abbia chiesto più volte di essere aiutato dalle istituzioni. Da Rossi in giù dovrebbero dargli una mano”.Pietracito continua parlando della realtà economica del Forteto: “Spero che subentri una nuova società o un’altra cooperativa per salvare l’azienda agricola, i produttori di latte e i lavoratori esterni (estranei alla setta) visto che il brand del “Forteto” ormai è associato a fatti di cronaca bisognerebbe cambiarlo”. “Intanto il Commissario sta lavorando bene sebbene abbia chiesto più volte di essere aiutato dalle istituzioni. Da Rossi in giù dovrebbero dargli una mano”.

Marika Corso
Marika Corso fondatrice “Comitato Bambini del Forteto abbandonati dallo Stato” (foto di repertorio)

Altra storia è quella di Marika Corso, affidata a Luigi Goffredi in tenera età, perché la famiglia non poteva tenerla.  Lei non è entrata al Forteto di sua iniziativa, a differenza di Pietracito. Adesso ha fondato il Comitato ‘Bambini del Forteto abbandonati dallo Stato’e si dice soddisfatta della sentenza di ieri. “La mia soddisfazione riguarda soprattutto Daniela Tardani, la donna ha abusato sessualmente di me più volte da quando avevo 15 annisono stata anche maltrattata per 8-10 anni da lei”.  “Ero affidata a Goffredi – continua Corso -, oggi lui è libero per prescrizione per questo mi sento tradita dallo Stato. Lo vedo spesso e sinceramente mi da noia. La cosa più difficile per andare avanti sono i problemi psicologici dovuti agli anni che siamo rimasti rinchiusi nella setta”, conclude Marika.

La commissione bicamerale sul Forteto

Pietracito e Corso concordano col far ripartire la bicamerale sul Forteto, per ora sembra che ci sia il problema di trovare il presidente della commissione. “La bicamerale serve per vedere se ci sono altri delinquenti che hanno agito al di fuori del Forteto per 42 anni – spiega Pietracito -. Sono tantissime le vittime non rientrate nei processo, spero che la bicamerale faccia una legge per tutelarle”.

Per Marika la bicamerale potrebbe far luce nella vicenda su possibili coinvolgimenti “a livello di politici e assistenti sociali”. “Il problema principale è che non c’è stato un controllo serio dopo la prima sentenza (quella degli anni Ottanta, ndr). I giudici venivano a pranzo o a cena alla villa di Riconi, fatto assolutamente fuori luogo. Penso che con la bicamerale possano venire fuori dei nomi”.

 

FONTE: FIRENZE TODAY
 
https://www.firenzetoday.it/cronaca/forteto-condanna-fiesoli-reazione-vittime-pietracito-corso-mugello.html
Facebook: https://www.facebook.com/FirenzeToday

 

 

Il guru del Forteto è in carcere. Ma la politica dorme da 8 mesi. Per 40 anni la comunità-setta fu teatro di abusi. Mai partita la bicamerale istituita a febbraio

di Carmine Gazzanni

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Rodolfo Fiesoli (foto di repertorio)

Riccardo (nome di fantasia) è stata la persona ad avere rapporti sessuali con Rodolfo Fiesoli (nella foto) per più tempo. Dai 14 ai 18 anni, con cadenza quasi settimanale. “Si era noi due soli in camera. Io mi sdraiai sul letto e lui iniziò… a palpeggiare fino a infilare un dito nell’ano.” Questa la prima violenza. Tutto perché, a detta di Fiesoli, “avevo atteggiamenti femminili, quindi ero malato per questo”. La terapia non poteva che essere quella di avere rapporti con il Profeta, secondo un copione che era sempre lo stesso: Fiesoli andava a trovarlo in cooperativa mentre lavorava, lo portava in bagno e chiudeva la porta. “Inizialmente mi chiedeva di leccarglielo, di avere un rapporto orale. E poi da lì iniziava a palpeggiarmi, a infilarmi le dita, e poi anche la penetrazione nell’ano.”

Accadeva a Riccardo, ma succedeva a tutti gli altri. Questo era il Forteto. E lo è stato per decenni, considerando che la comunità-setta è nata nel 1978 e solo nel 2010 è scoppiata un’inchiesta giudiziaria che ha visto Fiesoli passare dall’essere considerato un “profeta” a un mostro abusante. Ora quel calvario è finito. Due giorni fa, dopo una serie di ricorsi e sentenze e un’infinità di udienze è stata posta la parola fine: la Cassazione, rigettando il ricorso di Fiesoli, ha confermato la condanna a 14 anni e 10 mesi per abusi. Vedremo ora su che basi poggia e quanto margine potrà avere il ricorso predisposto dai legali del Profeta alla Corte europea dei diritti dell’uomo, quegli stessi diritti che – a leggere le carte della sentenza e a sentire le testimonianze dei fuoriusciti – Fiesoli ha calpestato, inghiottito e vomitato.

I PUNTI DI DOMANDA. Ma la parola fine, come spiega Sergio Pietracito, il presidente dell’Associazione Nazionale Vittime Forteto, non può essere ancora posto. Per un motivo chiaro: se per 40 anni Fiesoli e compagnia hanno potuto fare quel che hanno fatto ci sono evidenti responsabilità politiche che ora vanno accertate. “In questa vicenda ci sono diverse vittime a cui, per sopraggiunta prescrizione, al processo non è stato riconosciuto alcunché. Abbiamo di fatto una situazione che vede da un lato vittime di serie A e dall’altro vittime di serie Z. E spesso tra le vittime di serie zeta abbiamo persone che hanno subito violenze per molti più anni…”, spiega eloquentemente Pietracito a La Notizia. Una questione su tutte: dopo la sentenza di primo grado alcuni testi vennero indagati per plateali false testimonianze. E parliamo di persone che per anni hanno continuato ad amministrare la cooperative del Forteto (il cui fatturato vale oltre 10 milioni di euro). Ebbene, di quella seconda inchiesta non si è saputo più nulla. A distanza di oltre 5 anni.

PARTITA DA SBLOCCARE. Anche per questo motivo all’inizio di questa legislatura diversi partiti – Forza Italia, FdI, M5S – hanno chiesto in coro l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul Forteto. Nel giro di pochi mesi sia il Senato che la Camera hanno approvato. Era febbraio 2019. Da allora è calato, però, un imbarazzante gelo. C’è da dire che il Governo ha fatto tanto: per volere dell’allora ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio e del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede la cooperativa è stata commissariata e la fondazione – il braccio con cui il Forteto riceveva bambini in affido – è stata sciolta. Restano, però, da accertare le responsabilità istituzionali che hanno consentito per decenni alla comunità di vivere e prosperare.

E qui ritorna la necessità di una bicamerale d’inchiesta, tanto che il Movimento cinque stelle ha chiesto “una rapida risoluzione delle trattative per far partire il prima possibile la commissione d’inchiesta parlamentare, di cui siamo orgogliosamente componenti”. Esattamente come chiesto anche da tutti gli altri partiti dell’arco parlamentare. Sta ora a Elisabetta Casellati e Roberto Fico sbloccare la querelle. Secondo quanto risulta a La Notizia, il Pd starebbe spingendo per avere la presidenza della commissione, cosa che mette in allerta gli altri partiti ma soprattutto le vittime, poiché è stato proprio il centrosinistra che, suo malgrado, per anni ha tutelato una comunità spacciandola per il paradiso, quando invece era l’inferno.

 

FONTE: LA NOTIZIA

Il guru del Forteto è in carcere. Ma la politica dorme da 8 mesi. Per 40 anni la comunità-setta fu teatro di abusi. Mai partita la bicamerale istituita a febbraio

 

NOTA: Vedi altri articoli e video ai link di seguito

https://firenze.repubblica.it/cronaca/2019/11/07/news/fiesoli_forteto-240475074/

https://www.iene.mediaset.it/2019/news/abusi-forteto-condannato-carcere_581141.shtml

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/11/07/forteto-rodolfo-fiesoli-si-costituisce-in-caserma-la-cassazione-ha-confermato-la-sua-condanna-a-14-anni-per-abusi-anche-su-minori/5551742/

https://www.okmugello.it/news/cronaca/886969/vicchio-sentenza-forteto-marzetti-si-chiude-pagina-buia

Forteto, Fiesoli ricorre alla Corte UE. Mugnai e Marchetti: persona già nota

https://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/19_novembre_06/forteto-ora-sentenza-definitiva-fiesoli-condannato-14-anni-10-mesi-f295a588-00c1-11ea-8732-be7de5ed3bbc.shtml?fbclid=IwAR3kBh-MAV10Ycj28czFosjBrKablJ6yGXov8XSgzqi-Mr1tBT61gCT8HzI

https://www.okmugello.it/news/attualita/887215/mugello-forteto-forza-italia-le-vittime-siano-ricevute-dal-presidente-della-repubblica?fbclid=IwAR1_nUNTe6Hoh8987cRWO34M7wDuguoeQ7uRx1c0N6eQSNmpeHHA6KdPjEo

 

 

IN LINGUA FRANCESE: http://dondevamos.canalblog.com/archives/2018/01/02/36010718.html?fbclid=IwAR0aP1S4hEwECRfwBFTMlO9wpr5p4LoUJA2PRiv5kATVjGpE1fn8Tat9qkw

 

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